Ha collezionato 10 partite da titolare in stagione con la maglia della Sampdoria. Wladimiro Falcone è un enfant prodige, anche se non nel mondo del calcio. Da portiere si è affermato non giovanissimo, il suo esordio nella massima serie è avvenuto quest’anno, all’età di 26 anni.
Tuttavia, Falcone è noto al grande pubblico non solo per le sue prestazioni calcistiche. A soli tre mesi ha fatto la sua comparsa in uno dei film che ha fatto la storia del cinema italiano.
Quale? Continua a leggere per scoprirlo.
L’Omelia più lunga della storia
C’è un matrimonio. Due sposi e un prete che definire pittoresco è un eufemismo. Gli sposi e gli invitati aspettano la fine della cerimonia per andare a rilassarsi in un buon ristorante. Ma il prete attacca “una pippa” lunga ore che sfinisce tutti.
Se questa scena non ti è nuova è perché si trova nel film “Viaggi di Nozze” che nel 1995 fa la sua apparizioni sotto la regia di Carlo Verdone.
In una scena, Giovannino, simpatico quanto sfortunato protagonista di uno degli episodi del film, ha in braccia un bambino di tre mesi di nome Wladimiro, parliamo proprio del portiere della Sampdoria.
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport spiega che “ebbe quella parte” perché la sorella della nonna gestiva un’agenzia cinematografica e per quel film serviva anche un neonato di tre mesi. La scelta è ricaduta proprio sul piccolo, allora, Wladimiro.
Tifoso della Roma, una carriera in ascesa
Ci sono carriere strane nel calcio. Calciatori che hanno navigato nelle serie minori (serie B soprattutto) riuscendo poi a fare il salto di qualità “da grandi”. Tra quelle più emblematiche c’è di sicuro la storia di Dario Hubner. L’esordio al Brescia a 30 anni per poi diventare uno degli attaccanti italiani più amati a suon di gol.
Wladimiro, rispetto al Darione nazionale, è quattro anni in anticipo e potrebbe diventare in prospettiva uno dei più bravi portieri della nostra serie A dopo aver fatto tanta gavetta nelle serie minori (Como, Savona, Livorno, Lucchese, alcune delle sue destinazioni, prima di tornare nella società che lo ha battezzato, la Sampdoria).
Romano di nascita e di tifo (il suo idolo è Francesco Totti, manco a dirlo!) ha alternato delle ottime prestazioni, come quella contro il Milan da titolare e le sue parate incredibili che gli hanno valso i complimenti dell’attaccante francese Campione del Mondo, Olivier Giroud.