Tutto pronto per la quarta stagione di Mare Fuori. I primi sei episodi saranno disponibili su Rai Play dal 1° febbraio, mentre l’intero box set dal 14 febbraio, giornata in cui la serie andrà in onda in prima serata su Rai Due.
Il successo della serie, esplosa definitivamente dopo l’inserimento delle prime due stagioni su Netflix, ha messo definitivamente fine agli stereotipi legati alla serialità made in Rai. Non è un caso se dopo “Mare fuori”, anche serie come “Un Professore”, hanno incontrato il gusto di un pubblico più ampio e variegato.
La serie tv ambientata a Napoli, ha dato la possibilità di far conoscere nuovi attori come Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Matteo Paolillo, Domenico Cuomo e tanti altri, e fornito nuova linfa e nuove storie da vivere ad attori impegnati come Carolina Crescentini, Carmine Recano, Antonio De Matteo, monopolizzando due piattaforme contemporaneamente.
Nelle storie di questi ragazzi c’è voglia di evadere da realtà familiari già scritte, ma in alcuni casi la ferma volontà di rimanere fedeli ai codici etici tipicamente criminali. Le vite dei ragazzi s’intrecciano con quelle di chi invece il carcere lo vive come lavoro, ma non riesce a non lasciarsi sopraffare dalla voglia di mostrare, sempre e comunque, una strada alternativa, quella giusta.
Una narrazione che tiene perennemente col fiato sospeso. Un racconto responsabile e necessario che dovrebbe abbattere ogni scetticismo verso un nuovo tipo di serialità: quella fatta in casa nostra, che andrebbe difesa e diffusa e non solo quando viene mostrata sulle grandi piattaforme.
Mare Fuori in queste quattro stagioni è riuscita ad andare oltre gli stereotipi, perché non ha la presunzione di voler insegnare come si sta al mondo o come certe logiche criminali comportino delle conseguenze: i personaggi vivono già queste conseguenze, essendo “rinchiusi” in un IPM. Vincenzo Ferrera, tra i personaggi principali della serie dove interpreta l’educatore “Beppe”, spiega che “La serie non deve istruire nessuno. Le polemiche non scalfiscono nessuno, perché chi paragona Mare Fuori ad un altro tipo di serialità, come può essere Gomorra, non ha mai visto Mare Fuori”.
Nella quarta stagione i protagonisti della serie si trovano metaforicamente a navigare in mare aperto. Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, spinti dalla corrente verso il largo. Ora devono vincere ogni giorno le loro più intime paure per affrontare la vita. Al loro fianco non c’è più l’amore incondizionato della famiglia, ma quello degli amici con cui scelgono di navigare.
A contrastare questo racconto ci sono Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che nel bene e nel male vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di condizionare la loro vita. È il momento di crescere e questo significa capire chi si vuole diventare e cosa si desidera essere.
Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è inevitabile, ma la crescita personale è una scelta che richiede coraggio. Bisogna decidere in che modo e verso dove orientare la propria vita, il proprio viaggio. Chi non lo fa permette ad altri di farlo per lui. La libertà non è solo fuori dal carcere, è anche una conquista interiore dettata dal coraggio di scegliere.
La durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare la voce per dirlo.