Ci sono voci che sanno di vita, di mare, di strada, che non smettono mai di risuonare Pino Daniele era una di queste. Non solo un musicista, ma un alchimista delle note, capace di fondere blues, jazz, rock e tradizione partenopea in una sintesi irripetibile. La sua voce, roca e piena di vissuto, ha attraversato generazioni, raccontando Napoli e il mondo con un linguaggio universale fatto di verità.
Oggi, nel giorno che avrebbe celebrato il suo 70° compleanno, arriva come un regalo inaspettato per la musica: “Una parte di me”, un brano inedito scritto da Pino per suo figlio Francesco. Una canzone che affonda le radici nel 2009, quando il cantautore era immerso nella produzione di un album acustico e nell’idea di un disco che rivedesse in chiave nuova i suoi successi, arricchendoli con alcuni inediti, come spesso accadeva nella sua carriera.
Il brano, che era stato registrato in una primissima take vocale accompagnata da una chitarra, era rimasto incompiuto per anni, privo dell’assolo che avrebbe dovuto essere il suo distintivo segno di riconoscimento. Grazie al ritrovamento dei multitraccia originali, la canzone è stata finalmente portata a termine, rispettando pienamente la volontà dell’artista, con l’aggiunta di un raffinato arrangiamento orchestrale curato dal Maestro Gianluca Podio.
Registrato grazie alla collaborazione di musicisti di straordinaria esperienza, Una parte di me vede Pino Daniele ancora una volta protagonista con la sua chitarra e la sua voce, accompagnato da Alfredo Golino alla batteria e alle percussioni, Fabrizio Bianco al basso e un quartetto d’archi diretto dal M° Podio. Il mix e la masterizzazione sono stati affidati a Pino “Pinaxa” Pischetola, figura storica al fianco di Jovanotti.
L’uscita di Una parte di me rappresenta un momento centrale nelle celebrazioni per il 70/10 Anniversary, un’iniziativa concepita dalla Fondazione Pino Daniele per garantire l’autenticità delle iniziative dedicate alla memoria del cantautore. La stessa Fondazione, insieme al Ministero della Cultura, al Palazzo Reale, alla Regione Campania e al Comune di Napoli, ha promosso la mostra Pino Daniele Spiritual, che sarà inaugurata il 20 marzo e resterà aperta fino al 6 luglio al Palazzo Reale di Napoli. L’esposizione, suddivisa in due aree tematiche, intende raccontare non solo la vita del grande cantautore e performer che ha reinventato la musica napoletana, ma anche quella di un innovatore profondo e interprete dei cambiamenti musicali che hanno segnato decenni di storia, influenzando nuove generazioni di musicisti e appassionati.
L’uomo dietro l’artista era anche un padre amorevole, capace di mettere in musica i sentimenti più intimi. Ha dedicato brani alle figlie Cristina (Ninnanàninnanoè), Sara (Sara non piangere) e Sofia (Sofia sulle note), mentre per il figlio Alessandro scherzava dicendo che la sua canzone era ‘O scarrafone. Perché in fondo, la sua musica era sempre una dichiarazione d’amore: alla famiglia, alla sua città, alla vita stessa.
La sua eredità non si misura nel tempo, ma nelle emozioni che ancora sa evocare. La voce ruvida e profonda, il tocco sapiente sulle corde, le parole intrise di poesia continuano a risuonare, come un’eco che non si spegne. Pino Daniele non era solo un artista: era un custode di storie, un viaggiatore in bilico tra malinconia e speranza.
“E dentro al tuo cuore, adesso dormi amore, davvero davvero. Non aver paura del buio…”
Un sussurro che consola, una carezza che attraversa il tempo. Perché la sua musica non è mai stata solo suono, ma carne e anima. E forse, se chiudiamo gli occhi possiamo ancora sentirlo. Davvero davvero.