Quando nel Capodanno del 2021 un petardo gli scoppia davanti agli occhi, Omar Elabdellaoui, calciatore norvegese, di origini marocchine, sa che la sua carriera è finita.
Cieco da entrambi gli occhi si vede la sua vita passare davanti. Le immagini scorrono nella sua mente di quando viene acquistato da un top club mondiale, il Manchester City che lo preleva da un piccolo club norvegese, lo Skeid, in cui si è fatto notare.
E poi ancora gli vengono in mente i campionati giocati in Germania (Eintracht) e ancora in Grecia (Olympiakos) per poi tornare in Inghilterra e approdare finalmente in Turchia (Galatasaray). Ricorda ogni azione, ogni suo gol e le grida dei tifosi che acclamano il suo nome.
La genesi di un miracolo
Lo scoppio del petardo compromette del tutto la sua vista. Corre in ospedale e i medici non hanno nulla di rassicurante da dirgli: le lesioni appaiono subito molto gravi e le speranze di tornare a vedere almeno sufficientemente sono ridotte al lumicino.
Tuttavia, Omar ha la fortuna di avere al suo fianco un angelo custode: si chiama Mikail Adampour ed è il suo agente. Ora, in un mondo in cui gli agenti di calcio sono dipinti come uomini a volte senza scrupolo che lucrano alle spalle dei loro assistiti, Mikail smentisce ogni luogo comune.
Dal primo momento, dopo l’incidente, non si arrende e si dà da fare nella ricerca di una soluzione, anche se pur minima, e la trova in Edward Holland, uno specialista che lavora in un centro americano, il Cincinnati Eye Institute.
Il viaggio in America e la speranza appesa a un filo
Anche lì i medici non sono rassicuranti, il calciatore ha il 10% delle possibilità di recuperare la vista data la gravità del suo incidente. Le lesioni di Omar appaiono “quattro volte peggiore di quelle dei soldati americani accecati dalle bombe in Afghanistan”.
Ciò malgrado, viene decisa una terapia complessa; un trapianto di cellule staminali della superficie oculare, per preparare poi i tessuti a un successivo trapianto di cornea: al termine del percorso sono stati 11 gli interventi che ha subito Omar. Intanto, il calciatore continua ad allenarsi con il sostegno morale del suo agente che gli rimane accanto per tutto il tempo.
La bravura dei medici, unita al coraggio e alla determinazione di Omar portano alla buona riuscita del trapianto di cornea che torna a vedere. «Ricominciare a vedere è stata un’emozione inspiegabile, inimmaginabile. È stato un miracolo, come un sogno che si è avverato. Non pensi mai che vedere sia un sogno, lo dai per scontato, e invece è un dono immenso», ha dichiarato in un’intervista al Guardian.
Tornare un calciatore
La sua storia ha un lieto fine. Omar dopo la riabilitazione è stato accolto dal suo club, il Galatasaray. Ha superato le visite mediche e grazie ad alcuni occhiali speciali con lenti a contatto è tornato in campo. Finora, è stato impiegato solo in un amichevole, ma si prepara duramente per convincere il tecnico, Domènec Torrent, a convocarlo per rientrare nel calcio che conta.
