«Ritornata a casa ho fatto tante telefonate per parlare, per confrontarmi. Noi non parliamo. Rompiamo e cancelliamo senza provare la fatica. Con questo film ho imparato a perdonare», così Mariagrazia Cucinotta presenta il suo ultimo film targato Rai “Il meglio di te”, uscito nelle sale il 9 novembre e riproposto dalla Rai in prima serata il 3 aprile.
Un film sul perdono, appunto, e sull’amore. Persone brillanti e di successo, Antonio e Nicole (Vincent Riotta e Mariagrazia Cucinotta) hanno vissuto una lunga e bella storia d’amore ma, come può succedere, le loro strade si sono separate e ognuno si è ricreato una propria vita. Dopo una separazione di alcuni anni, il destino, che spesso nasconde sorprese e trame nascoste, li fa rincontrare, scompaginando piani, progetti e facendo ritrovare a ciascuno dei due qualcosa di importante che era stato perduto.
Mariagrazia Cucinotta presenta Nicole: «Lei lascia il passato e cancella tutto: madre amici e comincia una nuova vita. La vediamo felice, con una nuova vita, un nuovo amore, fino all’arrivo di una lettera che la riporta a fare i conti col passato. Lì comincia un percorso fatto di dolori, rabbia, ma anche di confronti e lezioni di vita. Una donna che capisce l’importanza del perdono, perché quando non si riesce a perdonare si resta attaccati al passato, convinti di essere più forti. In questo modo vivi di rabbia, ricominci una nuova vita, vivi un nuovo amore, anche per dimostrare in un certo senso alle persone che si può vivere senza di loro. Quando però arriva l’amore vero, quello che arriva una volta sola nella vita, lascia un segno così grande che poi è difficile cancellarlo. Il mio personaggio capisce che non perdonando stava facendo del male a sé stessa, ma anche alle persone che vivono “dopo”. Un film meraviglioso, girato in luoghi unici, montagne circondate da boschi, ville meravigliose. Uno scambio di emozioni, di vite».
L’attrice ha poi ricordato “Il postino” trent’anni dopo l’uscita. Il suo personaggio di Beatrice la consacrò definitivamente nel panorama cinematografico italiano: «Sono volati via questi anni e per me è un anniversario importante. Parlare per trent’anni di un film è incredibile. Se ne parla in tutto il mondo, viene studiato nelle università. Basti pensare che sono stata chiamata da un’università olandese, dove hanno ripercorso tutte le location del Postino. I film speciali non hanno età. Il film italiano andrebbe studiato nelle scuole e mostrato ai ragazzi».