Dopo giorni di silenzio ovattato e riflessione collettiva, la scomparsa di Papa Francesco ha riportato all’attenzione del pubblico un titolo che sembrava destinato a una traiettoria più discreta: Conclave, il film tratto dal romanzo di Robert Harris, ha registrato un’impennata di visualizzazioni sulle piattaforme digitali.
Un effetto domino non inaspettato: il tema – l’elezione del nuovo Pontefice – parla direttamente all’attualità. Ma Conclave è molto più di un’opera trascinata dal contesto: è un thriller politico-religioso rigoroso, diretto con sobrietà e lucidità da Edward Berger.
Dopo successo su Prime Video il film andrà in onda su Sky in prima visione lunedì 5 maggio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, sarà disponibile in streaming su NOW e anche on demand in 4K.
Al centro del racconto c’è il cardinale Thomas Lawrence, interpretato da un intenso Ralph Fiennes, chiamato a dirigere il conclave dopo la morte improvvisa del Papa. Intorno a lui, si muovono le ambizioni e le strategie dei cardinali più vicini al soglio pontificio, incarnati da Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto e Lucian Msamati.
Una tensione palpabile, silenziosa, fatta di sguardi, sospetti e alleanze. Fino a quando un segreto inconfessabile riemerge dalle profondità della Chiesa, mettendo in discussione tutto.
La sceneggiatura, firmata da Peter Straughan, non si lascia travolgere dal sensazionalismo. Al contrario, costruisce con precisione una dinamica narrativa fatta di sottrazione, sussurri e conflitti interni.
Accanto a Fiennes, colpisce la performance di Isabella Rossellini nel ruolo di suor Agnes, che ha ottenuto una candidatura all’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista. Una presenza silenziosa ma decisiva.
Conclave si muove sul crinale tra cinema di genere e dramma istituzionale, raccontando il potere non nei suoi eccessi, ma nella sua quotidiana opacità.
Un film che arriva al momento giusto, ma che avrebbe meritato attenzione anche prima: perché non parla solo di fede, ma del peso – e del costo – del potere.