Trentadue ristoranti sparsi in undici Paesi, oltre 200 milioni di euro di fatturato all’anno, più di 2500 dipendenti in tutto il globo. Rainer Becker, tedesco di un paesino con un migliaio di anime, adesso è uno degli imprenditori gastronomici più noti e facoltosi al mondo.
Dalla prima apertura londinese, il “signor Zuma” di strada ne ha fatta tantissima, cominciando da ragazzo. Dopo l’apprendistato ed i tirocini presso vari stellati, la scalata verso il successo è stata rapida. Come rapidi sono stati i suoi viaggi all’estero.
Così arriva in Australia, lavora per 14 anni come executive chef di un hotel di Sydney, quindi raggiunge Tokyo dove esercita lo stesso ruolo. Nel 1998 sbarca a Londra, dove nel 2002, insieme all’investitore Arjun Waney e a Divia Lalvani, aprirà il primo di una lunga serie di Zuma, ispirato alla cucina giapponese informale in stile izakaya in cui i piatti vengono portati in tavola continuamente durante tutto il pasto.
“L’izakaya è un mix di stili culinari, un luogo dove puoi mangiare ciò che vuoi e bere un drink. Volevo fondere questa atmosfera e un ambiente elegante, che rendesse omaggio al design nipponico”.
Becker dice che non si sarebbe mai atteso un successo così rapido. Che ha raggiunto grazie alla particolare cura e divertimento del cliente, oltre al cibo caratterizzato dalla cucina giapponese moderna che non è autentica e nemmeno tradizionale, con un menu che mette in mostra una varietà di piatti preparati nelle sue tre cucine: quella principale, il banco sushi e la griglia robata, un’antica tecnica culinaria giapponese che prevede la cottura sulla griglia su carboni caldi di fronte ai commensali.
Quella che, in poche parole, si può definire una cucina popolare di provincia, il barbecue in stile giapponese. Una cucina che è la filosofia di Zuma.