Al Festival di Cannes 78, Pedro Pascal ha trasformato la promozione del film Eddington, in cui prende parte, in un momento di forte denuncia politica. L’attore ha parlato senza mezze misure della “cultura della paura” che, secondo lui, ha preso piede negli Stati Uniti dopo la rielezione di Donald Trump, ed esprimendo particolare preoccupazione per la condizione dei migranti e per la sua stessa comunità.
«Voglio che le persone siano al sicuro e protette, e desidero ardentemente vivere dalla parte giusta storia. Sono un immigrato. I miei genitori si sono rifugiati in Usa venendo dal Cile. Siamo fuggiti da una dittatura e ho avuto il privilegio di crescere negli Stati Uniti dopo aver chiesto asilo in Danimarca. Se non fosse stato per quello, non so cosa ci sarebbe successo. Difendo queste politiche di protezione a favore degli immigrati».
Nonostante abbia ammesso di sentirsi intimidito all’idea di parlare apertamente delle politiche migratorie dell’attuale amministrazione statunitense, l’attore ha continuato rincarando la dose: «Ovviamente non sono argomenti semplici, può incutere timore parlarne. Ma la paura è il modo in cui vince chi alimenta il caos, perciò bisogna parlare, esprimersi, lottare. Reagire contro chi governa con la paura. Non lasciamoli vincere. Voglio vivere dalla parte giusta della storia”.
La storia d’immigrazione di Pedro Pascal dal Cile
Oggi Pascal è uno degli attori più popolari e amati di Hollywood, ma nel suo passato si celano storie di immigrazioni perché è figlio di oppositori di Pinochet.
I suoi genitori erano giovani studenti universitari liberali all’epoca e che, sebbene non fossero “rivoluzionari”, il cugino di sua madre era molto coinvolto nel movimento di opposizione contro il regime militare.
Inoltre, la madre della star di Hollywood era lontanamente imparentata con Salvador Allende, presidente socialista deposto nel golpe.
Nella famiglia Pascal vi è anche un episodio molto particolare: pare che una vittima, di uno scontro a fuoco, sia stata portata a casa loro in modo tale che il padre dell’attore, medico di professione, potesse aiutare la vittima a curare la ferita, senza andare in ospedale, accettando di “nascondere” la persona per un po’ di tempo.
Successivamente l’intera famiglia è riuscita a scavalcare il muro dell’ambasciata venezuelana a Santiago e chiedere asilo, potendo finalmente lasciare il Paese.
Le origini dell’attore
Pedro Pascal nasce a Santiago del Cile il 2 aprile 1975 da una famiglia di origini in parte basche e baleariche (più precisamente dell’isola di Maiorca). È il secondogenito dei quattro figli di José Pedro Balmaceda, un medico, e di Verónica Pascal Ureta, una psicologa infantile e cugina del sociologo ed ex-guerrigliero del Mir Andrés Pascal Allende.
A seguito del golpe del 1973, essendo i suoi genitori strenui sostenitori del governo socialista della coalizione di governo, presieduta da Salvador Allende, Unidad Popular, e di conseguenza oppositori politici dell’appena instauratasi dittatura della giunta militare del generale Pinochet, furono costretti a lasciare il Paese. Quindi, dopo poco la nascita dell’attore, i Pascal scapparono in Danimarca dove fu concesso loro asilo politico. In seguito si trasferirono in pianta stabile negli Stati Uniti.
Cresciuto in California, tra la città di San Antonio e la Contea di Orange. E in America scopre, e coltiva, una sua grande passione, il nuoto. Pascal è stato un nuotatore a livello agonistico prima di diventare un attore professionista.
