Nella foto della copertina di questo articolo non è ritratta Marylin Monroe. Difficile crederci. Eppure si tratta dell’attrice Ana de Armas che interpreta la diva nel film “Blonde” in concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia.
Ciò vi fa già comprendere la grandezza dell’operazione, il lavoro svolto dal regista Andrew Dominic e soprattutto dall’artista cubana – vista già come bond girl nell’ultimo 007 con Daniel Craig – nel vestire alla perfezione i panni dell’icona hollywoodiana.
Potete rendervene conto guardando il trailer:
Tratto dal romanzo di successo di Joyce Carol Oates, in quasi 3 ore vengono ripercorsi audacemente i momenti più difficili della star. Dalla sua infanzia precaria come Norma Jeane (suo nome di battesimo), fino alla sua ascesa alla fama e ai matrimoni con Joe Di Maggio e Arthur Miller, agli aborti e alla relazione con il presidente John Kennedy, in un mix tra realtà (a volte sembra di assistere a un documentario) e finzione per esplorare la crescente divisione tra come appariva davanti al pubblico e come era nel suo privato.
«Tutti noi abbiamo sentito un grande rispetto verso di lei, tutti abbiamo avuto la sensazione di essere al suo servizio in qualche modo, che stessimo facendo qualcosa di più grande di noi. Pensavo solo a lei, la sognavo anche, ed è stato bellissimo. Di tanto in tanto cadevano cose dal muro, e questo è vero, lavorare nei luoghi in cui aveva vissuto ci ha dato sensazioni forti, c’era qualcosa nell’aria e credo che lei approvasse quello che stavamo facendo», ha raccontato in conferenza Ana de Armas.
«È stato un processo molto lungo e immersivo, non ero molto consapevole di tutta la vita di Marilyn quindi per me è stato un lungo lavoro di apprendimento. La maggior parte del film tratta degli aspetti che non conosciamo, quelli intimi, lontani dal set. Ho avuto spazio per creare la donna reale dietro a quel personaggio. Ho potuto creare un collegamento con lei, con il suo dramma. Dietro la star c’era una donna, semplicemente, come me, aveva la mia età. Sapevo che sarei dovuta andare in luoghi oscuri e li è nato il contatto più profondo».
Una grande prova recitativa sottolineata anche dal suo compagno di set Adrien Brody (Arthur Miller): «Non riesco a pensare a un’altra persona che avrebbe potuto portare quello che ha portato Ana. Sentivo il privilegio di aver lavorato con Marilyn, mi ha trasportato in un’altra epoca».
L’attrice è entrata dentro al personaggio tanto da portar con se alcuni insegnamenti. «Ho imparato a essere più empatica, ad avere più rispetto verso gli attori che si trovano in certe situazioni, il danno che può essere provocato dai media. Nessuno – sottolinea Ana de Armas – è pronto a vivere sotto una pressione così grande. Per quanto mi riguarda, ho imparato a proteggermi di più. Marilyn era molto forte, ho tentato di fare il meglio che ho potuto. Questo film mi ha cambiato la vita, e sarà quel che sarà».
Dopo la presentazione al festival, che potrebbe portare anche un riconoscimento alla protagonista, “Blonde” sarà disponibile su Netflix dal 28 settembre. E non mancheranno le discussioni per una scena forte di sesso orale con il presidente degli Stati Uniti che la tratta come fosse “un pezzo di carne”. Tra i produttori figura anche Brad Pitt che ha accompagnato la proiezione in anteprima sfilando con il cast sul red carpet.