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Una angoscia tremenda. Cosa diavolo ho visto?!
In una epoca in cui sembra che le idee si siano completamente esaurite da tempo e che l’attenzione di abili sceneggiatori si sia focalizzata sulla produzione di opere audiovisive da fagocitare compulsivamente sul divano di casa propria, vedere quel trailer, il primo nello specifico, mi ha distrutto.
In 2:53 minuti la magia del film che mi ha fatto probabilmente innamorare perdutamente del cinema è svanita. Dov’è il look iconico greenish che connota tutta la trilogia? Perchè Neo è diventato John Wick? Ma soprattutto, è un reboot quello che volevamo o ci aspettavamo? Decisamente NO.
Leggendo articoli un po’ in giro in rete su Matrix Resurrection la mia disperazione è cresciuta.
Un altro grande, bruttissimo segnale mi è balzato agli occhi in maniera violenta leggendo vari articoli qua e là in rete: il nuovo capitolo è diretto solo da Lana Wachowski.
Immagino sia andata più o meno così:
– Lara, ho una grande idea per continuare la saga e ci impataccano di soldi!
– No, dài, falla tu. Sono stanca.
Fine.
Possibile che l’esaurimento da set sia tale da tenersi fuori da un progetto che ha segnato la storia del cinema recente? Probabilmente sì, ma anche no.
La creatura Matrix credo sia indiscutibilmente la loro operazione cinematografica riuscita meglio, e sostenere una idea che possa far rivivere quelle emozioni può essere una esperienza più unica che rara.
Ma il “dubbione” che ossessiona molti di noi è: più unica che rara sarà la cagata che andremo a subire al cinema tutti insieme dal primo gennaio 2022? Oppure ne usciremo felici? Curiosi di capire come finirà tutta sta tarantella senza pari, metafora della nostra esistenza?
Nel frattempo io mi immagino lì, in un angolo del mio salotto a smascellare finché non saprò cosa ballava nella testa di Lana, sperando non sia esplicitamente un film sulla lotta di genere dal momento che il secondo trailer ufficiale, uscito da poco, svela esplicitamente che stiamo per assistere ad un clamoroso reboot in cui le parti si invertono, Lei ha creduto in me, ora tocca a me credere in lei.
Sento tanta puzza di voglia di far soldi facili. Troppa. E per moltissimi il primo film bastava a se stesso. Poi ok, vediamo che magia combina l’eletto e divertiamoci con secondo e, molto meno, terzo capitolo. Bene, Neo pare di aver compiuto la missione che pareva impossibile.
Tra l’altro con finalissimo con piccolo brivido: è morto? E mo? Vissero veramente tutti felici e contenti?
La curiosità spinge oltre ma credo che lo spiegone sia necessario solo nelle soap, con tutto il rispetto parlando. La vittoria del genere umano la leggevo già nel finale di Neo che, disinvolto, dopo una chiacchieratina telefonica dai contenuti spacca cranio, si innalza in volo facendocelo venire duro a tutti. E poi i Rage Against the Machine che chiudono. Vabbè la chiudo qui altrimenti torno troppo nostalgico.
Il nuovo capitolo, prodotto da Warner Bros. Pictures in associazione con Village Roadshow Pictures e con Venus Castina Productions, riunisce quindi nuovamente le star Keanu Reeves (sempre doppiato in italiano da Luca Ward, per fortuna) e Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity. Nessuna traccia di Laurence Fishburne, il suo Morpheus è interpretato da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman).
Nel cast anche Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morte – Dead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).