«Cleopatra mi riporta alla mia infanzia, a casa dei miei genitori avevamo tutti una collezione di fumetti di Asterix e Obelix e quello che mi affascinava di più era “Asterix e Cleopatra”».
È una Marion Cottilard entusiasta a parlare del suo ultimo personaggio, Cleopatra appunto, in “Asterix e Obelix – Il regno di mezzo”, diretto da Guillaume Canet, che interpreta proprio Asterix, affiancato da Gilles Lellouche (Obelix), Vincent Cassel (Cesare), Jonathan Cohen (Maidiremaìs) e, udite udite, Zlatan Ibrahimovic, nei panni di Caius Antivirus.
«Per il film, era questo lo spirito che volevo ritrovare: una donna colorata! Volevo divertirmi con una Cleopatra in crisi. Questo mi ha permesso di giocare con gli eccessi».
Con, in particolare, questa risata quasi isterica che risuona più volte sullo schermo: dove l’hai trovata?
«È emersa durante una delle prime letture della sceneggiatura con Guillaume. Era scritto “lei ride” ed è quello che mi è venuto in mente in quel momento. Aveva un aspetto “cartoon” che si adattava all’universo del film, quindi abbiamo deciso di tenerla».
E per renderci conto di come abbia fatto a modo suo questo personaggio, basta dare una occhiata al trailer:
Anche Monica Bellucci ha interpretato Cleopatra. Possiamo anche pensare a Elizabeth Taylor andando più indietro nel tempo: hai pensato a lei quando hai indossato il costume?
«Non si può fare a meno di pensare alle attrici che hanno interpretato questa figura mitica e mi è venuta in mente anche Mimi Coutelier in “Due ore meno un quarto avanti Cristo” di Jean Yanne! Mi interessava molto la comicità del personaggio e non necessariamente il lato epico dei film, come quello con Vivian Leigh, ad esempio».
Come ci si sente a guardarsi allo specchio con i capelli, il trucco e i vestiti di Cleopatra?
«È tutto molto imponente: l’aspetto di questo personaggio è fondamentale… I suoi costumi maestosi, i suoi folli copricapi, i suoi gioielli e il trucco per i quali la ricerca è stata affascinante, sia storica che contemporanea. E in effetti, la prima volta che ci si trova nella pelle e nel costume di Cleopatra, la maggior parte del lavoro è già fatta».
Nel film torni a recitare al fianco di Vincent Cassel che interpreta il ruolo di Cesare…
«Mi piacciono molto sia l’uomo che l’attore. Abbiamo lavorato insieme in “È solo la fine del mondo”, il film di Xavier Dolan in cui mi ha colpito molto… Qui siamo ovviamente in un registro molto diverso! Ci siamo divertiti molto a recitare insieme in questo universo… È una persona energica, carismatica e con una grande dose di bontà».
Hai già lavorato in grandi produzioni negli Stati Uniti: hai percepito il peso della portata di “Asterix e Obelix” o hai preferito non pensarci?
«Sono film davvero impressionanti, con scenografie gigantesche… Mi riporta al sogno del cinema che avevo da bambina. Ma invece di ignorarlo, ci siamo lasciati trasportare dall’aspetto grandioso del progetto. Ora, noi siamo attori, quindi che si tratti di un blockbuster o di un film intimo, l’obiettivo è sempre lo stesso: trovare l’autenticità..».
Questo è probabilmente il più grande film mai realizzato da Guillaume Canet. Da attrice che è stata spesso diretta da lui, cosa ti ha colpito in particolare di lui in questo film?
«L’ho visto rimanere molto libero, molto sicuro e anche ascoltare le proposte e soprattutto l’ho visto fare quello che gli piace: trovare l’umanità dei personaggi. È sempre questo che lui ricerca, indipendentemente dalle dimensioni delle sue produzioni. A Guillaume piace raccontare le storie delle persone, è un aspetto fondamentale del suo lavoro… Ecco perché i suoi film sono stati tanto amati dal pubblico in tutti questi anni… Naturalmente, la pressione era enorme su “Asterix”: rappresenta quattro anni di lavoro con un’interruzione dovuta al Covid e l’ansia di non sapere se saremmo stati in grado di riprendere o meno. Ma sul suo set, e nonostante tutte le difficoltà che si incontrano in un progetto così grande, ha tenuto duro e ha saputo circondarsi di persone molto creative, sia nella troupe che nel cast»·
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