Marco Fasano, in arte Niveo, il giovane cantautore toscano che ha già fatto parlare di sé con milioni di stream grazie a successi come Occhi e Scarabocchi, torna oggi con un nuovo brano che promette di lasciare il segno.
Dopo aver conquistato il pubblico nella scuola di Amici di Maria De Filippi, Niveo ci regala Nonostante te, un inno coraggioso e potente contro il bullismo e la solitudine.
La sua musica è una mano tesa, un grido di forza per chi lotta, un messaggio di resistenza che arriva dritto al cuore. Niveo è pronto a scrivere un nuovo capitolo indimenticabile del suo percorso artistico.
Nel testo di “Nonostante te” parli di come l’infanzia e il rapporto con tuo fratello abbiano influenzato la tua percezione di te stesso. Puoi raccontarci come questa dinamica familiare ha plasmato la tua identità e il tuo approccio alla musica?
«Il mio passato ha giocato un ruolo fondamentale nel definirmi come persona, oltre ad aver influenzato profondamente la percezione che avevo, e in parte ancora ho, di me stesso. Durante l’adolescenza, quel bambino solare che ero si è chiuso a causa del bullismo e della difficoltà di costruire un legame sereno con mio fratello.
Questa solitudine “Imposta” mi ha reso più sensibile e forse è stato proprio per questo che si è accesa in me la passione per la musica.
Ho passato anni a cantare chiuso nella mia cameretta, sognando di calcare un palco. È stato durante il lockdown che ho iniziato a suonare la chitarra e, quasi in parallelo, a scrivere i miei primi testi, trasformando il disagio e la sofferenza che portavo dentro in musica… così ho scoperto la mia personale valvola di sfogo».
Hai menzionato di essere stato bullizzato a scuola e di come questo ti abbia portato a chiuderti in te stesso. Come sei riuscito a trasformare queste esperienze dolorose in arte e a condividerle attraverso la tua musica?
«Ho iniziato a scrivere canzoni per necessità, come se mettere per iscritto i capitoli della mia vita fosse l’unico modo per elaborarli.
Ammetto che per anni non ho avuto il coraggio di parlare del bullismo. Solo pochi mesi fa ho iniziato ad aprirmi, partendo dal mio manager e dai miei amici, fino ad arrivare al momento in cui ho chiamato i miei genitori per leggergli una lettera sul bullismo che ho scritto, e che è poi stata pubblicata sul sito di Vanity Fair.
Quel momento resterà con me a lungo: non avevo mai raggiunto un tale grado di intimità con la mia famiglia, e ora so quanto sia prezioso.
Riguardo al pezzo, pensare che una mia canzone possa aiutare qualcuno mi dà la forza di trasformare il dolore in musica, ed è proprio da questa forza che è nato ‘Nonostante te’, il mio ultimo singolo prodotto da heysimo e co-scritto con i ragazzi di Cvlto Music Group, che affronta il tema del bullismo».
La tua canzone parla di scegliere se stessi nonostante le avversità. Quali sono stati i momenti decisivi nella tua vita in cui hai dovuto prendere questa scelta, e come ti hanno spinto a diventare il cantautore che sei oggi?
«Per rincorrere il mio sogno ho dovuto prendere scelte che hanno cambiato radicalmente la mia vita… A 17 anni ho iniziato ad esibirmi come artista di strada nonostante la paura del giudizio. Dovevo superare il forte imbarazzo che avevo di cantare in pubblico.
Grazie a quei momenti ho imparato la bellezza di condividere la mia musica in modo diretto e spontaneo.
Ho sempre avuto il desiderio di studiare musica ma non ne ho mai avuto la possibilità.
Un anno fa ho trovato il coraggio di trasferirmi a Milano per iscrivermi al corso di composizione, arrangiamento e produzione in università.
Studiare mi sta aiutando a crescere non solo come persona, ma anche come cantautore, e insieme al percorso di studi sono seguito da un vocal coach, Massimo Guidi, col quale da un anno lavoro per ottenere il pieno controllo della mia voce».
Riflettendo sulla tua esperienza con il bullismo e la ricerca di accettazione, che consiglio daresti a coloro che si trovano in una situazione simile e che faticano a esprimere la loro autenticità?
«Il consiglio più grande che io possa dare è di trovare il coraggio di parlarne. Sono il primo a conoscerne la difficoltà, ho passato anni a tenermi tutto dentro e a cercare di combattere quella battaglia da solo, ma non è così che se ne esce vincitori.
Il bullismo è in grado di creare ferite che faranno fatica a rimarginarsi, tutt’ora mi porto dietro un senso di inadeguatezza quando mi trovo a relazionarmi con dei miei coetanei, per questo va affrontato il prima possibile e con l’aiuto di qualcuno.
Puoi parlare con amici, familiari, professionisti come quelli del Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop, che offrono assistenza gratuita a chiunque ne abbia bisogno.
Per ulteriori informazioni o per contattare il centro, basta visitare il sito www.bullistop.com».
Nel tuo racconto, menzioni il tuo amore per il mondo online e come questo ti abbia aiutato a costruire relazioni. Come pensi che le piattaforme digitali possano essere utilizzate per sostenere chi sta affrontando situazioni di bullismo e isolamento?
«Credo che sia fondamentale non avere paura di trattare questo tipo di tematiche online.
Le piattaforme digitali ci offrono uno strumento immediato per sensibilizzare e informare, e fortunatamente vedo sempre più persone farlo, anche se di bullismo non si parla mai abbastanza.
Ho pubblicato su Instagram dei dati allarmanti sul bullismo scolastico in Italia proprio per cercare di accendere dei riflettori su questa tematica che spesso viene trattata con superficialità.
Credo sia fondamentale creare spazi online sicuri dove chi vive situazioni simili alla nostra possa sentirsi compreso e capire di non essere solo».