Tra le opere più discusse dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia ci sono il film “Iddu” e la serie “M – il figlio del secolo”, capaci di narrare il lato oscuro del nostro paese mettendo in scena il boss Matteo Messina Denaro, interpretato da Elio Germano, e il duce Benito Mussolini, personificato da Luca Marinelli.
«Il gusto per l’esibizione di una cultura, per il dimostrare e dimostrarsi sempre superiore agli altri, per il sentirsi sempre migliore degli altri, con piu’ diritto ad avere diritti». Ha introdotto così Elio Germano il film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, proseguendo «Si tratta di un essere umano capace anche di dolcezza e questo e’ perturbante, perché significa che dentro ognuno di noi c’e’ la possibilità di diventare cosi’ e, visto che viviamo in un’epoca storia in cui quei valori vengono accettati (dalla fascinazione per le armi, alla difesa del privato, al profitto a tutti i costi), questo personaggio ci mette in discussione».
Al suo fianco il losco “preside” interpretato da Toni Servillo: «Messina Denaro? Quello che dovrebbe fiorire nella domanda dello spettatore è chiedersi come è stato possibile che un Paese come il nostro che vanta una cultura civile non riesca ad opporsi a un universo di tali mediocrità. Com’è possibile che questo accada?».
Quasi irriconoscibile Marinelli che, ça va sans dire, ha dovuto subire profonde trasformazioni fisiche per interpretare il suo personaggio. «È stato uno choc quando mi è stato proposto il ruolo, mi ha messo pensiero decidere se accettare o no, essendo antifascista convinto non sapevo bene come potere affrontare questo progetto poi però ho incontrato il libro che mi ha sorpreso tantissimo, anche per la mia ignoranza intendiamoci, poi l’adattamento cinematografico di Stefano Bises e Davide Serino molto coraggioso e intelligente, poi incontrando il regista Joe Wright. Dopo questi incontri ho pensato che non avrei avuto vita difficile a sentirmi parte di una comunità che voleva comunicare un determinato messaggio e mi sono buttato. La sfida è stata far arrivare al pubblico il senso del progetto: siamo tutti grandemente ignoranti, non abbiamo fatto i conti con il nostro passato, come vediamo la storia si ripresenta oggi, non abbiamo veramente conosciuto cosa ci ha preceduto. Lo studio, dalla scuola in poi, è fondamentale. Il romanzo di Scurati è un ottimo punto di partenza».
Serie in otto episodi prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, in co-produzione con Pathé, Small Forward Productions, la regia di Joe Wright, andrà in onda nel 2025.