Il sogno di due giovani donne che si avvera!
Si tratta di un’app di dressing virtuale che propone tre outfit al giorno in base al meteo e al proprio guardaroba!
Siamo a Parigi. Dopo dieci anni trascorsi nel mondo della moda, un master in Global fashion Management presso il facoltoso istituto di moda francese (FMI), Nada Bargachi, appassionata di moda, intraprende l’attività imprenditoriale.
Decisivo nel 2019 l’incontro tra la Bargachi e Olivia Breysse, dottoressa in Intelligenza artificiale, specialista in blockchain e data scientist.
Le due partners fondano “Vera”: un omaggio all’artista Vera Molnar, il cui stile pittorico è simile a un algoritmo!
Trascorsi sei mesi dal lancio il team Vera, a causa di una carenza di risorse umane e finanziarie, si è verificato un eccessivo afflusso in piattaforma, pertanto gli utenti vengono messi in lista d’attesa.
Sembrava impossibile eppure la start-up ha appena raccolto 8 milioni di euro da Perpetua Investment Group, fondo di investimento con sede a Dubai.
Come funziona l’app?
Gli utenti scattano una foto dei capi del proprio guardaroba e un’intelligenza artificiale ottimizza il contenuto degli armadi proponendo nuove combinazioni di vestiti. Tutto questo è possibile grazie a un algoritmo di deep learning a cui è stato trasmesso il senso della moda e dello stile in collaborazione con il prestigioso istituto di moda francese (IFM).
L’algoritmo intuisce che un determinato accostamento è errato oppure che a 0° è necessario indossare un piumino!
L’obiettivo: comprare meno e meglio.
Difatti Nadia Bargachi va ben oltre! Mira a creare un mercato per vendere prodotti di seconda mano: “Grazie all’intelligenza artificiale, Vera potrebbe offrire altri usi. il capo non selezionato potrebbe, ad esempio, essere offerto in noleggio, in baratto, essere regalato o addirittura essere venduto ad un altro utente della stessa morfologia. L’idea è quella di creare un enorme spogliatoio virtuale destinato a tutti gli utenti, preferibilmente della stessa area geografica per evitare imballaggi e trasporti eccessivi”.
Come afferma la Bargachi, è evidente che la produzione tessile continua a crescere laddove i consumatori utilizzano solamente il 30% dei vestiti che possiedono.
La maggior parte delle app create inducono al consumo; l’innovazione consiste nel portare la tecnologia nella vita quotidiana delle persone in modo da sviluppare un impatto responsabile nell’industria tessile.