«Per la prima volta nella mia vita ho lavorato con un attore che stava crescendo davanti alla macchina da presa, evolvendo, imparando a conoscere la vita». Così Denis Villeneuve ha raccontato cosa rappresentasse per lui lavorare nuovamente con Timothée Chalamet sul set del secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo Dune di Frank Herbert.
Il film, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, è l’attesissimo seguito dell’acclamato “Dune”, vincitore nel 2021 di sei premi Oscar®, in uscita nelle sale italiane il 28 febbraio.
«È stato davvero emozionante per me vedere quanto sia diventato più sicuro di sé. Nel primo “Dune” stava imparando come concentrarsi in una produzione così ampia, da protagonista. Ha apportato uno spirito forte sul set e sono stato molto orgoglioso della potente trasformazione che ha mostrato davanti alla telecamera. È stato molto commovente vedere come, nella “Parte Due”, sia riuscito a creare l’evoluzione di Paul Atreides che passa da ragazzo a figura oscura», ha continuato il regista.
Nel cast anche Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista e tante alter star internazionali.
Villeneuve ha diretto il film da una sceneggiatura scritta assieme a Jon Spaihts, basata sul romanzo di Herbert ed esplora il mitico viaggio di Paul Atreides che si unisce a Chani e ai Fremen sul sentiero della vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul intraprende una missione per impedire un terribile futuro che solo lui è in grado di prevedere.
«La storia – spiega Villeneuve – riprende appena poche ore dopo la fine di “Dune”, con Paul e Jessica in mezzo al deserto con i Fremen – con Stilgar e Chani – che camminano verso il Sietch Tabr, alla ricerca di un riparo. Iniziamo esattamente nel momento in cui stanno per cadere in un’imboscata da parte di una pattuglia Harkonnen».
«Questo film – continua – parla dell’integrazione di Paul (Timothée Chalamet) e di sua madre Jessica nella cultura Fremen, e nelle tribù Fremen. Nel frattempo Paul e Chani si innamorano, e insieme iniziano una campagna contro gli oppressori, i loro nemici. Paul deve affrontare uno dei suoi peggiori incubi, ovvero il compimento di una profezia che aveva previsto: una guerra santa combattuta in suo nome».
Sulle lotte interiori del protagonista il regista ha spiegato che: «Paul è combattuto tra il suo desiderio di vendetta e la sua forte intuizione che il percorso che sta percorrendo potrebbe portarlo alla catastrofe; che nel tentativo di vendicare suo padre, potrebbe condurre i suoi amici Fremen, nel caos e in guerra. Il suo dilemma morale lo pone su una linea molto sottile, cercando di combattere i suoi nemici senza percorrere il sentiero della profezia che è stata tracciata dalle sorelle Bene Gesserit prima di lui».
Nel film anche Fayd-Rautha: «Portare Feyd-Rautha sullo schermo è stata una grande responsabilità. È uno dei personaggi più iconici del romanzo Dune. Mi reputo fortunato della presenza di Austin Butler. Feyd-Rautha è il nipote del barone Vladimir Harkonnen, e Austin lo ha ritratto come una sorta di killer psicotico, un incrocio tra un maestro di spada e Mick Jagger. Ha realmente apportato sullo schermo qualcosa di assolutamente affascinante. Sono molto orgoglioso di questa versione di Feyd-Rautha, e non vedo l’ora di condividere con il mondo ciò che è stato capace di fare Austin», ha spiegato il Villeneuve.
La colonna sonora è del pluripremiato Hans Zimmer: «Hans ha ricominciato a costruire strumenti, a fare ricerche, ad approfondire il mondo degli Harkonnen. Volevo che componesse musica per Feyd-Rautha e il mondo Harkonnen, oltre che per l’Imperatore. Ma, cosa ancora più importante, volevo che scrivesse qualcosa di indimenticabile per Chani. Un tema d’amore, l’amore di Paul per Chani. Volevo qualcosa di straziante e il tema d’amore più bello mai scritto, e onestamente penso che ci sia riuscito. È una delle colonne sonore più belle che abbia mai scritto. Ricordo che quando l’ho ascoltata per la prima volta, ho pianto».
Ma cosa deve aspettarsi il pubblico? Villeneuve ha risposto anche a questo: «Spero che il pubblico si commuova per la relazione tra Paul e Chani: la “Parte Due” è, in sostanza, una storia d’amore. Inoltre, spero che gli spettatori provino il senso di cavalcare un verme della sabbia! L’esperienza esaltante e pericolosa di questo trasporto. La partita a scacchi tra Paul e i Fremen, gli Harkonnen e l’Imperium che crea battaglie epiche e sottili giochi mentali. E le incredibili scene di combattimento! Tutto in “Dune – Parte Due” è stato concepito per essere visto al cinema, sul grande schermo e con l’audio adeguato, insieme: il modo più potente di godersi un film!».