Se a Toni Servillo chiedi “ci parli del tuo matrimonio per il cinema?”. Lui ti risponderà “Io amo il teatro”. Detto ciò, il suo successo è innegabilmente legato ad una serie di personaggi sul grandi schermo.
Basti pensare che appena è approdato a Vico Equense, ospite della 12esima edizione del Social World Film Festival, qualcuno gli ha gridato “Ecco Jack Gambardella”. Lui ha riso (perché il vero nome è Jep) e ha salutato per poi incontrare i giovani ad una masterclass di recitazione.
Proprio quel ruolo nella “Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, l’ha reso famoso in tutto il mondo. Eccezion fatta per questa particolarità non si sente legato ai suoi personaggi. «Non ho di queste romanticherie. Sono mediamente contento di tutto quello che ho fatto, poi ci sono degli incontri che entusiasmano che non mi aspettavo che avvenissero come ho sempre sognato di fare un film con Bellocchio e mi ritrovo ad ora che ne ho fatti 2 di film con lui, è un regista che fa una lavoro sulla recitazione molto accurato ed è un piacere lavorare con lui».
Tra i desideri forse c’è qualcosa di più leggero. «Molto spesso ho fatto personaggi drammatici al cinema, invece al teatro con Moliere, Eduardo ho provato la reazione divertita del pubblico».
La cosa che davvero lo meraviglia è che «sono nato ad Afragola sono cresciuto a Caserta e non avrei mai immaginato tutto ciò che mi è successo, l’ho voluto fortemente e mi sembra ancora che tutto questo sia un sogno».
Sogno che tanti giovani coltivano in Campania, e il suo esempio potrebbe dargli forza. «A Napoli non manca il talento, soprattutto quest’ultima annata è stata particolarmente felice, ma credo sia anche una costante da molti anni e non solo nel cinema anche nel teatro, nella musica e nella letteratura. Forse è arrivato il momento di farsi carico, sia da parte di produttori cinematografici sia dalle istituzioni, se ne parla da molto tempo, di far diventare questo talento anche sistema. Si potrebbe fare in modo che ci sia una città del cinema anche a Napoli e la politica deve decidere di investire del denaro affinché questo accada», ha raccontato.
Ed ha poi aggiunto: «Io francamente me ne occupo poco in prima persona perché abbiamo già fatto le nostre battaglie, ma sono naturalmente vicino a queste iniziative, di tentare di aprire una scuola seria di cinema sul modello del centro sperimentale di cinematografia. I luoghi ci sarebbero, come Bagnoli, anche se si trova nelle stesse condizioni in cui si è smantellato il polo siderurgico, però nel programma di una Regione e di un’Amministrazione in generale che vuole lasciare qualcosa di importante riconoscendo un territorio così fertile».
Servillo in serata ha poi salutato entrambe il pubblico delle due arene serali del festival ritirando il “Golden Spike Award” alla carriera e firmando il Wall Of Fame, monumento al cinema che vede già gli autografi in bronzo di grandi nomi come Claudia Cardinale, Giancarlo Giannini, Silvio Orlando, Stefano Accorsi, Ornella Muti, Luis Bacalov, Michele Placido, Stefania Sandrelli, Katherine Kelly Lang, Valeria Golino, Leo Gullotta, Franco Nero, Maria Grazia Cucinotta, Iain Glen e Itziar Ituno.
Il festival organizzato dalla Città di Vico Equense e diretto dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo proseguirà fino a domenica 10 luglio. Tra gli ospiti attesi Pupi Avati, Lino Banfi, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Ronn Moss, Michele Morrone, Peppe Lanzetta, il cast di “Mare Fuori”, Ludovica Francesconi, Valeria Angione, Mario Autore e Jenny De Nucci.