Diecimila. Sono i chilometri che dividono Giffoni da Hollywood, la capitale mondiale del cinema. È la distanza che ha percorso Simona Tabasco. Ma sono millimetri in confronto alla misura di un sogno, quello di diventare un’attrice. Al Giffoni Film Festival Simona Tabasco sarà per sempre grata.
Lo conferma emozionatissima in una gremita Sala Truffaut. «Non mi aspettavo tutto questo. Nemmeno immaginavo di poter diventare un’attrice. Giffoni non è stata una piccola spinta, ma molto, molto di più. Mi ha cambiato la vita. È stato semplicemente tutto. Un giorno mi trovavo in vacanza con i miei genitori e il team di Giffoni mi propose un provino, ed oggi mi trovo qui».
Il nome della Tabasco è inevitabilmente legato alla fortunata serie HBO, The White Lotus, diretta da Mike White, acclamata universalmente come miglior serie del 2022. Simona Tabasco, per la sua interpretazione, ha ricevuto la candidatura agli Emmy Awards nella categoria “Miglior attrice non protagonista”: «Sto vivendo tutto questo con sorpresa e leggerezza. Gli Emmy sono importanti, ma lo è di più comunicare attraverso il mio lavoro. È un riconoscimento che mi inorgoglisce, e allo stesso modo inaspettato, perché non credevo fosse possibile raggiungere un risultato del genere».
Sul set di The White Lotus l’attrice napoletana ha vissuto cinque mesi davvero incredibili. Un ruolo, quello di Lucia, che inizialmente l’ha intimorita perché distante da lei: «Mi sono affidata completamente alla sceneggiatura e al regista. Eppure, prima di iniziare ero terrorizzata – confida ai giffoner – Non avevo mai incontrato il regista, perché durante i casting avevo il Covid, e quindi feci il provino tramite Face Time. Tutta l’attesa prima di girare a Taormina quindi è stata terribile. Studiavo, dato che sono una gran secchiona, ma l’ansia aumentava. Ma sul set ho scoperto delle persone fantastiche, e mi hanno insegnato che non serve nulla a mettere in difficoltà l’altro, e i mesi sono passati velocissimi».
Simona e Lucia. Due donne così diverse, così lontane. La Tabasco non ha esitato nell’affermare di essere una donna con tutte le sue fragilità. Di non nasconderle, di non volersi mostrare diversa da com’è: «Tramite i personaggi che interpreto penso di esporre le zone più grigie di me. È il lato positivo di questo lavoro. Il mio personaggio in The White Lotus mi ha insegnato tanto. Mi ha permesso di dimenticare la donna che sono oggi, mi ha insegnato a vivere il momento della scena».
La serie HBO si è trasformata, dietro il set, anche in una storia di amicizia, quella tra Simona Tabasco ed un’altra attrice italiana, Beatrice Grammò: «L’ho conosciuta 10 anni fa, perché provammo ad entrare al centro sperimentale di Roma. Lei poi andò a Londra, e ci siamo rincontrate anni dopo sul set di Doc. Da lì ci siamo aiutate a vicenda per i provini di The White Lotus, ed è stato bellissimo ed incredibile riuscirci entrambe».
Un altro grande capitolo della carriera di Simona Tabasco è una storia tutta italiana, quella di “Doc – Nelle tue mani”, la serie medical drama prodotta da Rai 1, che è stata accolta dal pubblico italiano con numeri pazzeschi. La serie Rai è celebrata con parole dolci dall’attrice: «Il gruppo di Doc è quello che ricordo con maggior affetto e amore. Abbiamo legato dal primo momento, è stato divertente girare con loro. Ci sarebbero mille aneddoti divertenti sul nostro approccio alla serie».
E sul tema del Covid nella seconda stagione: «Abbiamo vissuto qualcosa di irripetibile per la nostra società ed interiorità. Ho indossato una tuta che mi copriva dalla testa ai piedi. Ho pensato che noi attori abbiamo vissuto soltanto una parte di quello che i medici hanno realmente vissuto. Immedesimandomi i loro ho avuto dei brividi».
Quella di Doc è stata un’esperienza formativa ed importante. Tuttavia le strade di Simona Tabasco e Doc sembrano destinate a dividersi. L’attrice, infatti, ha confermato che non sarà presente nella prossima stagione per le difficoltà incontrate a conciliare tutti gli impegni lavorativi. Il futuro per la Tabasco è tutto da scrivere. Mille pagine bianche che aspettano di essere coperte da inchiostro di storie, avventure ed esperienze, in Italia e all’estero. E alla fine dell’incontro con la stampa non nega: «Sanremo? Sarebbe una bella sfida. Non è così lontano dai miei pensieri».