Potremmo un giorno davvero vivere su Marte? La certezza assoluta non c’è ma vivere sul Pianeta Rosso sarebbe possibile secondo un progetto di Abiboo Studio.
Secondo lo studio spagnolo, che ha curato tra l’altro la progettazione della Torre Sento di Bagalore, del Museo dell’acqua di Saragozza e del Guggenheim di Helsinki, in un futuro non troppo lontano gli esseri umani potrebbero vivere su Marte, alimentandosi dei prodotti delle colture che fornirebbero il 50% della dieta umana e degli animali.
Per Abiboo Studio, che guida la progettazione di una città autosufficiente e sostenibile sul pianeta rosso, Marte potrebbe ospitare fino a un milione di persone in palazzi scavati nella roccia delle scogliere tra edifici residenziali e uffici, collegati in modo verticale e da una rete di gallerie ed ascensori.
La previsione è che entro il 2054 potrebbe essere costruita la città di Nüwa sul pendio di una delle scogliere marziane, a Tempe Mensa, dove l’accesso all’acqua sarebbe abbondante.
Il progetto è stato selezionato, insieme ad altri nove, tra oltre 175 progetti in tutto il mondo che hanno partecipato al concorso della The Mars Society, ed è sviluppato dalla rete SONet, un team internazionale di scienziati e accademici.
La città di Nuwa: sostenibile e autosufficiente
La città di Nüwa potrebbe essere dunque la prima città sostenibile e autosufficiente su Marte. Il progetto prevede la costruzione su un terreno scosceso che offre l’opportunità di creare una città verticale nella roccia, protetta da radiazioni e meteoriti pur avendo accesso alla luce solare indiretta.
Il nome Nüwa ha radici nella mitologica dea cinese che è la protettrice degli umani, che ha sciolto cinque pietre per dare robusti pilastri sociali. Il progetto di Abiboo Studio è il risultato delle dure condizioni del pianeta.
«Se dovessimo costruire gli edifici come sulla Terra, gli edifici tenderebbero a esplodere per la pressione. La radiazione solare e gamma su Marte ci ha costretti a costruire spazi che non sono direttamente esposti al cielo – afferma Alfredo Muñoz, fondatore di Abiboo Studio – il progetto include cinque città, con Nüwa come capitale. Ogni città dovrebbe ospitare tra 200mila e 250mila persone. A parte Nüwa, il resto delle città segue la stessa strategia urbana, come Abalos City, situata al Polo Nord per sfruttare l’accesso al ghiaccio, o Marineris City, nel canyon più esteso del sistema solare. La soluzione è un modello flessibile e scalabile che potrebbe essere facilmente applicabile in molte altre aree di superficie marziane».
Le attività di costruzione a cura di Abiboo
Secondo i progettisti di Abiboo tutte le attività della città sarebbero svolte all’interno della scogliera in modo da ridurre i costi di costruzione. Un sistema di treni leggeri e autobus garantirebbero poi gli spostamenti nella direzione longitudinale all’interno della città marziana.
Nüwa e le sue città gemelle dovrebbero accogliere in modo esponenziale la loro popolazione. Dopo un breve periodo iniziale di investimenti di capitale e fornitura dalla Terra, questo sviluppo urbano su Marte si manterrebbe e crescerebbe con i suoi mezzi e in modo sostenibile.
Tutti i materiali necessari per la costruzione della città dovrebbero essere ottenuti su Marte dalla lavorazione del carbonio e di altri minerali.
Eduardo Cagnazzi