Se qualche anno fa gli aveste detto che avrebbe lavorato con Al Pacino e ottenuto una nomination agli Emmy vi avrebbe preso per pazzi. Eppure oggi Sabrina Impacciatore ha ottenuto tutto questo e pure di più, diventando in breve tempo desideratissima da Hollywood.
A far scattare la scintilla con l’attrice 55enne e gli Usa è stata la serie “The White Lotus” della HBO, e distribuita in Italia da Sky, sulle disfunzioni psicosociali degli ospiti e degli impiegati di una catena di resort in Italia. Lei è Valentina, la manager di una struttura in Sicilia.
E in questa intervista parlò del rapporto speciale che la lega al regista Mike White:
Ha raccontato in una lunga intervista a Vanity Fair, che gli ha dedicato la copertina del numero di gennaio, cosa gli è accaduto dopo il successo negli Usa. «Una mattina ero seduta in un hotel di Parigi e mi si è avvicinata una creatura bellissima: “Sabrina, I’m so happy for everything is happening to you. I love your work!”. Sono così felice di tutto quello che ti sta accadendo, amo il tuo lavoro!”. Era Anne Hathaway. Ho ricevuto apprezzamenti anche da Michelle Pfeiffer, Laura Dern, Sharon Stone. Magari è perché essendo italiana non posso competere con loro, ma in America mi sono sentita accolta».
Tanto piaciuta da ottenere una nomination agli Emmy, la cui premiazione si terrà il prossimo 15 gennaio. «La candidatura è stata sconvolgente e inattesa! Il mio ruolo in White Lotus era piccolo e HBO non ha organizzato la classica campagna pre-nomination», ha raccontato sempre a Vanity, svelando anche il momento quasi surreale in cui l’è stato comunicato.
«Primo giorno di set in Sudafrica, in una sorta di Cinecittà a Città del Capo. A fine riprese mi si avvicina il produttore per ringraziarmi di essere lì, sono orgogliosi di avermi a bordo. Che carino!, penso io, e aggiunge: “Il mio assistente ti deve dire una cosa”. Davanti a cento persone, un ragazzo si mette sull’attenti e con solennità annuncia: “Sabrina Impacciatore – anzi, Sæbrina Impæciatore – you have been Emmy nominee”. […] Mi esplode il cuore nel petto. Scoppio a piangere. Tutta la troupe applaude. […] Ma non è una gioia dell’ego, è una gioia mistica. La manifestazione di ciò in cui ho sempre creduto, la conferma che i più grandi sogni si realizzano e che la mia strada non era sbagliata».
Intanto la sua favola continua col film “In the Hand of Dante”, basato sull’omonimo romanzo di Nick Tosches, e vede Martin Scorsese come produttore esecutivo. Nel cast, oltre alla Impacciatore, troviamo Al Pacino e John Malkovich, Oscar Isaac, Jason Momoa, Gal Gadot e Gerard Butler, e anche gli italiani Claudio Santamaria e Franco Nero.