Il superyacht Pure di 81,75 metri è concepito per essere pienamente compatibile con il futuro in termini di probabili sviluppi nel prossimo decennio in termini di propulsione ed efficienza.
A costruirlo è la Feadship che fa così un passo in avanti verso le emissioni zero entro il 2030, quando le misure obbligatorie saranno il post-trattamento dei gas di scarico, ma anche la generazione di calore residuo e i sistemi elettrici DC per la propulsione e i carichi alberghieri.
“Il prossimo passo cruciale è che abbiamo bisogno di un sistema di alimentazione flessibile o agnostico, il che significa che deve funzionare con i carburanti di oggi ma anche con quelli di domani, poiché non stiamo ancora parlando solo di celle a combustibile per scopi di propulsione”, afferma Giedo Loeff, capo della ricerca e sviluppo di Feadship.
Il sistema completamente integrato che sarà alla base della prossima generazione di yacht Feadship è in grado di stoccare sia combustibili paraffinici non fossili (ad es. HVO, SAF ed e-diesel) che carburanti alcolici (ad es. bio- ed e-metanolo o etanolo) a piena capacità, la cui produzione è in rapida espansione in tutto il mondo.
Il passo nel viaggio di Feadship verso emissioni di carbonio nette zero è l’integrazione della tecnologia delle celle a combustibile prevista per la fine di questo decennio. «Il nostro annuncio è significativo perché fin d’ora Feadship prevede di costruire yacht con serbatoi e sistemi certificati per un’intera gamma di combustibili non fossili. Oltre a soddisfare il crescente desiderio dei nostri clienti per la neutralità del carbonio, contribuirà a ridurre al minimo l’impatto ambientale dei nostri yacht ovunque possano navigare nel mondo» afferma Giedo Loeff.