Solo a nominarlo già si immagina una storia ricca di fascino: Provolone del Monaco. Facciamo un salto fino al 1700, quando i maestri casari, approdando all’alba al porto di Napoli dalla Penisola Sorrentina, per proteggersi dal freddo e dall’umidità si coprivano con mantelli in tela di sacco e che si fossero così guadagnati l’appellativo di “monaci”, attribuito loro dai lavoratori del mercato che li vedevano arrivare.
In quel periodo l’espansione della città di Napoli determinò un massiccio fenomeno migratorio: molti agricoltori che vivevano in campagna si spostarono infatti verso i Monti Lattari per continuare ad allevare bestiame e coltivare i campi. Fu così che ebbe inizio la lavorazione di alcuni formaggi poi divenuti particolarmente rinomati, come appunto il provolone e come il caciocavallo.
Il Provolone del Monaco DOP è un formaggio semiduro a pasta filata, stagionato minimo sei mesi e prodotto con latte crudo proveniente da bovine (di cui almeno il 20% di razza “Agerolese”) allevate esclusivamente in determinati comuni della provincia di Napoli, e in particolare dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina: Agerola, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant’Agnello, Sorrento, Santa Maria La Carità, Vico Equense.
La sua pezzatura varia tra i 2,5 e gli 8 kg, ha un sapore dolce con leggeri toni piccanti. A determinare l’unicità del gusto e del profumo di questo prodotto sono una serie di fattori: le caratteristiche organolettiche del latte, il processo di trasformazione che segue ancora rigorosamente il metodo artigianale e il particolare microclima degli ambienti di lavorazione e stagionatura.
Il pregiato formaggio è perfetto sia da consumare al naturale sia da utilizzare in cucina per arricchire moltissime ricette. Ad esempio l’aggiunta di qualche scaglia è l’ideale per impreziosire l’esperienza di gusto di un piatto tradizionale come la pasta e patate, è l’ingrediente fondamentale della Nerano.
Vi è venuta l’acquolina in bocca?