Sempre più green, sempre più smart. L’evoluzione delle tecnologie alternative viaggia a velocità supersonica.
L’Università di Newcastle in Australia ha messo a punto la costruzione di pannelli fotovoltaici flessibili che saranno capaci di sviluppare la stessa quantità di corrente elettrica di un pannello normale in silicio ma saranno di gran lunga più leggeri e potranno adattarsi a qualsiasi superficie non necessariamente piana.
La ricerca sulle celle solari è stata avviata all’inizio degli anni Cinquanta. Occorrono molte ore di lavoro per la fabbricazione di un pannello per cui i costi relativi a questo processo sono rimasti così elevati da ostacolare la diffusione dell’energia solare.
Come risolvere il problema?
Le celle di silicio sono fatte con materiali inorganici molto duri, sono state pensati allora materiali facilmente stampabili e allo stesso tempo in grado di catturare la luce solare.
Non sarà l’uomo a gestire manualmente la loro produzione ma semplici stampanti in 3D. Un’invenzione straordinaria che ridurrà tutti i costi della filiera, dalla manovrabilità di trasporto e dulcis in fundo, si sta studiando la possibilità di sostituire a fine del suo utilizzo, la pellicola più esterna ormai obsoleta, con una nuova di pari efficienza.
È ovvio che così facendo i costi per smaltire il materiale di risulta si assottiglieranno in maniera evidente; difatti, questi pannelli iperflessibili e sottilissimi avranno per ora un costo di produzione bassissimo, meno di dieci dollari al metro quadrato, verranno assemblati con apparecchiature molto più semplici di quelle attuali, tanto da produrre in scala commerciale, molti kilometri di materiale al giorno.
La gamma delle possibili applicazioni sono numerosissime. Dai tetti delle abitazioni, alle serre, a tende intelligenti per i balconi delle abitazioni come per i sistemi di ricarica a scomparsa di tutti i veicoli elettrici compreso i natanti. Anche le vele delle grosse imbarcazioni da crociera potranno essere prodotte con questo nuovo materiale flessibile.
La prima messa in opera di questi pannelli è stata effettuata in uno spazio urbano della città di Lane Cove nei pressi di Sydney e sarà il prototipo pilota per testare questa tecnologia nel tempo e nella durata.