Apprendimento all’aperto con iniziative per sviluppare la creatività dei bambini e supportare i genitori nell’educazione dei figli. Questi sono alcuni degli elementi che caratterizzano la Scuola Scarlatti a Napoli che offre servizi di accoglienza didattica per bambini dai 12 ai 6 mesi. Aperta nel 1999 su iniziativa della pedagogista Mariangela Marseglia, oggi può contare su due sedi e l’apertura prossima di una terza sede, il primo baby college napoletano, e su una collaborazione con un team di psicologi, pedagogisti, neuropsichiatri infantili, logopedisti che sostengono il lavoro delle insegnanti.
Un team composto da professionisti come Massimo Di Roberto, psicoterapeuta, pedagogista, docente universitario e counselor familiare, Roberto Militerni, neuropsichiatra infantile, Marco Borghese, neuropiscomotricista, educatore-e pedagogista, Alessandra Borghese, logopedista, Guido Militerni, psicoterapeuta, cognitivista ed esperto del comportamento infantile e Paolo Battimiello, preside, professore, autore di saggi pedagogici.
Quanto è importante per voi la pedagogia del territorio?
«È un caposaldo delle nostre scuole. Da anni portiamo avanti la pedagogia del territorio nella visione che l’ambiente circostante alla scuola è un luogo di apprendimento, ma anche di socializzazione. Una volta a settimana portiamo i bambini al Parco della Floridiana e li invitiamo ad esprimersi, dipingendo all’aria aperta. Nei musei invece, facciamo attività come la caccia al tesoro che abbiamo svolto all’interno della Certosa di San Martino. L’outdoor education ha diversi vantaggi, aiuta i bambini a migliorare la relazione con se stessi e con gli altri e ad aumentare la loro sensibilità verso i temi della tutela dell’ambiente. Per questo prevediamo una serie di attività che vengono svolte in posti diversi dall’aula scolastica, parchi, cinema, musei, agriturismi ecc. La nostra scuola non è racchiusa in quattro mura, ma è il mondo intero».
Come aiutate i genitori ad essere più coinvolti nell’educazione dei loro figli?
«Abbiamo una scuola per i bambini e una per i loro genitori, la scuola Scarlatti senior. Oggi è sempre più difficile coinvolgere le madri e i padri nella vita scolastica. Per questo organizziamo laboratori e seminari con professionisti, pedagogisti esperti per aiutare i genitori a prendere consapevolezza del proprio ruolo, a imparare a riconoscere il proprio stile genitoriale, a mettersi in discussione. Come capita di osservare, i genitori oggi non riescono ad essere autorevoli, non sanno dire di no, quando i “no” sono costruttivi per i bambini aiutandoli nella loro crescita. Inoltre, non sanno come rendere indipendenti i propri figli. Un genitore bravo è in grado di diventare inutile per il proprio figlio».
Lo sviluppo della creatività dei bambini è un altro dei vostri obiettivi, come lo raggiungete?
«Durante l’anno realizziamo diverse iniziative. In particolare, anche quest’anno abbiamo portato a termine un percorso didattico Napolandia, la città di Pulcinella, nato 20 anni fa, che vede il patrocinio dell’artista, Sal Da Vinci, padrino della scuola Scarlatti e che ha visto negli anni il coinvolgimento dell’artista Pietro Pignatelli. In questo progetto didattico i bambini imparano la lingua napoletana, nella nostra visione che per conoscere la lingua italiana bisogna prima essere padroni di quella del posto. In particolare, sono accompagnati nella scoperta delle opere dei grandi della musica, del cinema e della drammaturgia napoletana, da Carosone, Totò ed Eduardo. Il percorso è terminato con uno uno spettacolo di fine anno in teatro. Lo chiamiamo “Festival” perché è una grande festa. I bambini vengono accompagnati in un percorso ludico che li porta alla scoperta della musica, del teatro, del canto e del ballo. Durante lo spettacolo, si esibiscono cantando canzoni, riprese dal repertorio del Piccolo Coro dell’Antoniano e si divertono in momenti di “gioco danza”».
Ci sono attività previste anche nel periodo estivo?
«Da 25 anni, è ormai una nostra consuetudine, organizzare un campo estivo nel mese di luglio. I bambini vengono con i loro costumi e le ciabattine e possono divertirsi in giardino, dove allestiamo dei gonfiabili con l’acqua. Sempre nel mese di luglio, una o due volte a settimana, li portiamo a giocare sulla spiaggia presso un lido a Licola. Lì possono fare il bagno in piscina in uno spazio riservato ai bambini della nostra scuola. Un nostro servizio “Colonia” si occupa di andarli a prendere e portarli a mare, come se fossero in villeggiatura. Possono così respirare aria di mare, stare con altri bambini e prendere un po’ di sole, mentre i genitori sono impegnati in ufficio».
Prossima apertura il baby college, cosa sarà?
«Nel prossimo anno lanceremo il primo baby ed infant college napoletano. Un’idea che nasce per aiutare i bambini ad avere familiarità con la lingua inglese e diventare cittadini del mondo. Lo abbiamo chiamato “college” perché è un percorso di formazione a tutto tondo, una scuola a tempo pieno che permette ai bambini di vivere insieme il momento del pranzo e nel pomeriggio di poter giocare, con attività sportive e musicali. Così restano a scuola fino alle 18 e imparano a trascorrere la giornata con i loro coetanei. Il baby college sorgerà in Via Luigia Sanfelice, 3, e si baserà sui principi della pedagogia del territorio e gli insegnamenti della compianta pedagogista italiana, Elisa Frauenfelder, a cui la nostra scuola si ispira continuamente».