«Barbie è un marchio talmente grande e riconosciuto a livello mondiale, da avere un legame nostalgico con le persone. Realizzare un film su Barbie era un’opportunità straordinaria, con la quale pensavamo di poter fare qualcosa di veramente speciale se fossimo riusciti ad affrontarla in modo inaspettato, sorprendente e intelligente».
Margot Robbie è al cinema protagonista di “Barbie” di Greta Gerwig. «È stata una sfida impegnativa! Sapevamo che era un’impresa ardua, poiché il pubblico ha probabilmente un’idea preconcetta di ciò che pensa e prova nei confronti di Barbie, buona o cattiva che sia. Quindi, questo ha rappresentato una grande sfida, ma eravamo pronti a raccogliere il guanto».
Cosa puoi dirci della regista?
«Greta ha il superpotere di creare una particolare atmosfera sul set, che poi è perfettamente in linea con quello che volevamo che fosse Barbie Land: luminosa, felice e solidale. Greta di fatto è la regista più felice, più adorabile, più solidale ed è anche incredibilmente talentuosa. Racchiude letteralmente l’energia di Barbie».
Al tuo fianco troviamo Ryan Gosling…
«È sempre stato la scelta. Si potrebbe pensare che ci siano decine di ragazzi in grado di interpretare Ken, ma in realtà non è così. Ryan aveva tutte le carte in regola. È un brillante attore drammatico, fa scelte incredibili, sa recitare in film romantici così come nelle commedie. E, naturalmente, assomiglia anche a Ken, è bellissimo».
Com’è stato vivere a Barbie Land?
«È semplice: hai una macchina, hai una casa e poi hai un Ken: questo è il bello di questo mondo, Barbie Land. È un po’ il rovescio della medaglia del mondo reale, in cui generalmente sono gli uomini a comandare. A Barbie Land è l’opposto: sono le donne – le Barbie – a gestire tutto Tutte le Barbie possiedono la propria Casa dei Sogni, e quando si svegliano al mattino possono salutarsi con la mano e vedersi così come sono, a nudo, perché non ci sono muri… senza imbarazzo. È come il giardino dell’Eden prima che sentissero il bisogno di vestirsi. È così che ci si sveglia a Barbie Land, anche se in aggiunta ci sono i vestiti, e sono favolosi!».
E vestire i suoi panni?
«Il vestirsi fa parte della giornata perfetta di Barbie. Si sveglia nel suo letto, saluta la Barbie della porta accanto, si lava i denti, si fa una doccia e poi va nel suo armadio magico a scegliere il vestito per la giornata. Apre le ante e tutto ciò che deve fare è fissare un abito, fare un giro e “puff” ce lo ha indosso. Poi, quando se ne va, il suo vestito per il giorno dopo è già pronto nell’armadio dietro di lei».
Cosa troviamo nel suo armadio?
«Si potranno notare molti capi di Chanel: alle Barbie piace Chanel! Nel film ho indossato degli abiti fantastici di Chanel. Nella mentalità di Barbie gli accessori hanno un ruolo cruciale: non mancano mai un cappello o un fiocco, orecchini e gioielli. I gioielli sono grandi come quelli che indosserebbe una bambola: grandi collane e orecchini di plastica. I cappelli non servono mai a proteggersi dal sole, sono solo un altro accessorio, insieme alle borse, alle scarpe e a tutto il resto! È stato davvero divertente».
Un grande lavoro col reparto costumi…
«La nostra costumista, Jacqueline Durran, è stata eccezionale; il suo approccio nell’arco del film è stato discreto e sottile: forse non si nota a prima vista, ma credo che dopo aver letto queste righe, nel film sarà evidente questa evoluzione cronologica attraverso decenni di moda di Barbie. Ad esempio, la mia Barbie inizia con un’esistenza molto controllata e sicura, quindi i suoi abiti hanno linee pulite, molta struttura e colori forti. Man mano che si evolve nella storia, anche il suo guardaroba inizia a cambiare e diventa più morbido».