Che ne pensate di abbandonare per qualche giorno la città e viaggiare a bordo dell’ultimo trenino a scartamento ridotto di tutto l’Alto Adige respirando aria purissima?
Un trenino che ancora oggi collega in un viaggio mozzafiato le Dolomiti e le “piramidi di terra” lungo le località del Renon, su un percorso di appena sette chilometri tra Maria Assunta, Bolzano, Soprabolzano, Stella a Collalbo superando un percorso di dislivello mille metri ancora con vagoni d’epoca?
È un’esperienza che va provata, soprattutto d’inverno con il Trenino del Renon, il Rittner Bahn in dialetto altoatesino, che venne inaugurato nel periodo della Belle Epoque, quando i primi ospiti giunsero sull’altipiano grazie ad un trenino a trazione a cremagliera, superando un dislivello di ben mille metri.
Oggi per raggiungere lo splendido altopiano sopra la città di Bolzano si può usufruire della moderna cabinovia del Renon, ma il trenino funziona ancora e nel periodo natalizio offre un’esperienza suggestiva delle Dolomiti durante i mercatini di Natale di Soprabolzano e a Collalbo, proprio nella stazione della ferrovia.
Chi sale sul Renon, sia in inverno che in estate, non può perdersi l’occasione di provare un emozionante viaggio godendo una vista panoramica unica sulle Dolomiti e sulle “piramidi di terra”, le più alte e dalle forme più belle d’Europa.
Si tratta di pinnacoli che si sono formati da coni di materiale morenico nel corso di 20-25mila anni su ciascuno dei quali poggia un grande masso (il cosiddetto “cappello”) creando singolari strutture di terra costituite da argilla morenica di origine fluvio-glaciale, residuo del ghiacciaio principale della Val Isarco e di alcuni ghiacciai locali secondari.
Queste formazioni geologiche hanno la peculiarità di essere coese e compatte in condizioni di siccità, ma in quanto argillose, se esposte alla pioggia perdono stabilità e si sgretolano formando scarpate di dieci-quindici metri.
Una piramide di terra è destinata a scomparire rapidamente quando il “cappello” cade dall’apice della colonna: in tal modo, privo di protezione, il materiale rimane esposto alle intemperie e la colonna si riduce ad ogni precipitazione. E mentre nel corso di questo processo una piramide di terra scompare, sulla scarpata se ne forma subito una nuova.
Il trenino del Renon fece il suo primo viaggio nell’estate del 1907, quando vennero realizzati i primi progetti con l’arrivo dell’energia elettrica. Dopo solo quattordici mesi di lavoro, un’automotrice stile Liberty sul modello svizzero portò i primi passeggeri a percorrere la tratta di poco più di 11 chilometri inaugurando un periodo di fama e di splendore per l’Alto Adige.
La ferrovia rimase in funzione per 59 anni, fino a quando si progettò un impianto a fune che collegasse Bolzano con Renon e dopo un deragliamento delle carrozze. Rientrata in servizio nel 1992 riprese a funzionare con un numero sempre più crescente di viaggiatori. Tanto che al vecchio trenino si affiancarono due carrozze più moderne che ancora oggi accompagnano i viaggiatori per escursioni e per ammirare il paesaggio mozzafiato delle Dolomiti.