Ci sono opere d’arte che sono davvero qualcosa di straordinario, non solo per il talento dell’artista, ma anche e soprattutto per la capacità di sorprendere. Sicuramente ricorderete tutti “La bambina con il palloncino” di Bansky che dopo essere stata battuta all’asta per oltre 1 milione di dollari, decretato l’acquirente, l’opera si autodistrusse trasformandosi in Love Is in the Bin, ovvero: L’amore è nel cestino.
Un evento che generò grande sgomento e che riempì le pagine di tutti i giornali del mondo. L’opera era stata concepita dall’artista affinché si autodistruggesse. Una scelta che, inizialmente sembrò scellerata. In realtà la trovata di Bansky rese l’opera decisamente più interessante e ancora più preziosa. Sicuramente unica! I critici la considerano “la prima opera d’arte realizzata durante un’asta dal vivo”.
Le opere d’arte quindi, non sempre sono solo come le vediamo. In alcuni casi sono mutevoli, trasformiste, camaleontiche. E’ il caso dell’opera che incanta i milioni di visitatori dei Giardini perduti di Heligan.
Se andate in Cornovaglia non potete non fare un salto ai Giardini perduti di Heligan, nel villaggio di Pentewan, dove avrete modo di immergervi in un’atmosfera davvero fiabesca. Si tratta di un luogo magico, fantastico. Passeggiando all’interno dei giardini vi sembrerà di esserne parte integrante, vi sembrerà di essere voi stessi uno dei leggendari abitanti del bosco, tanto è suggestivo questo luogo.
“Heligan” in lingua cornica significa “salice piangente”. Infatti, i Giardini ospitano un gran numero di salici piangenti, ma certamente non è questa la caratteristica che li rende unici al mondo.
I Giardini perduti di Heligan sono noti piuttosto per la presenza di enormi sculture tra le quali spicca maggiormente la stupenda Ragazza di Fango o Mud Maid.
Si tratta di una scultura che rappresenta un’enorme ragazza che emerge dal suolo. E’ addormentata e non si accorge del cambio delle stagioni che la rendono mutevole.
In molti la considerano una “scultura vivente” e in realtà così appare dal momento che il suo aspetto muta con il variare delle stagioni. Cambia la chioma, cambiano gli abiti e sono l’erba, il muschio, l’edera e la neve a generare tali cambiamenti.
E’ un effetto studiato dall’artista davvero suggestivo ed è una tappa indubbiamente obbligata per chi visita i Giardini di Heligan la cui realizzazione risale alla fine del 700, ma solo negli anni ’90 grazie ad un’importante opera di restauro sono tornati al loro antico splendore.