Fare business con gli scarti del cibo. È l’idea resa concreta da un giovane universitario di Lancaster, nel Regno Unito, che ha pensato di recuperare tutto ciò che le aziende non utilizzano per la vendita a causa di imperfezioni dello scatolame e, pertanto, non rispecchiano gli standard estetici di forma e dimensione o perché “segnati” da eventi naturali come vento e grandine per quanto riguarda i prodotti freschi.
Solo in Italia, secondo stime di Coldiretti, circa il 10% di prodotti alimentari freschi, imbustati o inscatolati non esce dalle aziende perché considerati “imperfetti” e, quindi, scartati andando a finire nel conto economico delle perdite.
Nonostante queste imperfezioni, il contenuto – che è costato al produttore anche in termini di energia, risorse e di “impronta” ambientale – resta però di buona qualità.
Se in Puglia c’è chi ha pensato di fare qualcosa per evitare questo enorme spreco ed ha lanciato “WhyNok?”, una campagna di sensibilizzazione a tutela della frutta e verdura solo perché non belle da vedere, nel Regno Unito c’è una startup che recupera soprattutto prodotti da forno, frutta e verdura acquistata a prezzo bassi per poi inscatolarli in box di cartone e rivenderli in una nuova confezione. Evitando in tale modo che tutto il cibo “imperfetto” venisse scartato e buttato nella spazzatura.
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È l’idea di James Eid, un giovane studente dell’Università di Lancaster, figlio di un fornaio, che ha avviato una startup per fare dello spreco alimentare occasione di business partendo dal punto di produzione, proprio dall’azienda del padre. Fino a trasformarlo e a consegnare il prodotto fresco ma “imperfetto” direttamente a casa di chi lo acquista.
«Non pensiamo che un prodotto fresco debba essere buttato via solo perché è troppo grande o troppo piccolo o perché malconcio. Guardiamo oltre le piccole imperfezioni e restituiamo il vero valore al cibo», dice Eid.
«Che si tratti di verdure dalla forma strana o di pane fresco in eccedenza, ci sentiamo dei guerrieri che salvano prodotti freschi da tutto il Regno Unito dando loro nuova vita e facendo business». Gli affari infatti non mancano.
Eduardo Cagnazzi