I formaggi più buoni? Italia batte Francia 8 a 0. Ma i cugini francesi non ci stanno e fomentano la polemica: c’è chi dà la colpa all’arbitro corrotto (la classifica del portale internazionale TasteAtlas), chi lancia sospetti velenosi.
Quel che è certo è che Italia e Francia si scambiano ogni anno quasi 150mila tonnellate di questi prodotti che sono l’orgoglio gastronomico dei due Paesi.
Se in Francia 45 formaggi beneficino della certificazione di origine controllata a livello europeo, altri sei della denominazione geografica protetta e sei dell’etichetta rossa, e molti ancora riconosciuti di territorio o di fattoria, le varietà italiane sono molte di più, visto che solo quelli certificati di origine protetta arrivano a circa trecento. Insomma, sia in Francia o nel Belpaese, ogni regione ha il suo prodotto tipico.
Ma quali sono i formaggi italiani più apprezzati? Andando a prendere la classifica di TasteAtlas, leggiamo che il primo posto appartiene al Re della tavola per antonomasia, il Parmigiano Reggiano. Subito dopo, il Gorgonzola piccante, altra prelibatezza nostrana.
Al terzo posto c’è la Burrata. Poi, al quarto, il Grana Padano. Al quinto posto il Tricolore cede il passo all’Oaxaca cheese, un noto formaggio messicano a pasta filata che prende il nome dall’omonima cittadina e assomiglia un pò alla nostra mozzarella.
Al sesto posto torna l’Italia, con lo Stracchino di Crescenza. Settima invece la Mozzarella di bufala campana. Ad aggiudicarsi l’ottavo posto, invece, ancora un formaggio né italiano né francese, il portoghese Queijo Serra da Estrela, a base di latte di pecora di razza Bordaleira o di razza Churra Mondegueira allevate nella Serra da Estrela.
A seguire, alla nona e alla decima posizione, infine, rispettivamente il Pecorino Sardo e il Pecorino Toscano.
Insomma, un bel bottino per l’Italia. Ben otto posizioni nella classifica dei primi dieci. La lista stilata da TasteAtlas è ancora lunga, si va avanti fino alla cinquantesima posizione, e anche sotto i primi dieci spuntano altri prodotti italiani.
Al quindicesimo, al sedicesimo e al diciassettesimo posto ci sono il Pecorino Romano, i Bocconcini e il Taleggio. Poi, al ventesimo posto, troviamo la Provola. Al ventitreesimo e al ventiquattresimo ci sono la Stracciatella e il Fiore Sardo.
L’intramontabile Mozzarella è al ventottesimo posto. A scendere ci imbattiamo poi nel Gorgonzola dolce (trentasettesimo posto), nel Caciocavallo Silano (quarantaduesimo posto), e nel campano Provolone del Monaco (quarantaquattresimo).
Una bella rivincita, dunque, per l’Italia che continua a dominare la tavola dei buongustai.
Eduardo Cagnazzi