Da quando il Covid ci ha obbligati a fare call di lavoro su Zoom non sono mancati gli incidenti, spesso imbarazzanti.
C’è quel manager che si è alzato un attimo, mostrando i suoi boxer. C’è quell’altro che è apparso sotto le sembianze di un gatto, attivando involontariamente un filtro. O chi invece ha mostrato involontariamente sua moglie nuda ai suoi colleghi.
Anche per evitare figuracce come quelle descritte che una startup di Tokyo si è inventata una soluzione per apparire impeccabili nelle call di lavoro da remoto, anche quando non lo siamo affatto.
L’AI anti brutte figure
EmbodyMe è il nome della soluzione che, sfruttando complessi algoritmi di intelligenza artificiale che valutano migliaia di fotografie degli utilizzatori, permette di farci apparire perfetti in giacca e camicia, anche quando siamo in pigiama.
Come funziona? Il primo passo è scaricare l’app. Il secondo è caricare tantissime foto che ci ritraggono in abiti formali, quelle che la maggior parte di noi scatta solo ai matrimoni. Dopodiché l’app si interfaccia con la piattaforma di video call scelta (Zoom, Teams o altro) e attraverso un meccanismo che è lo stesso del deepfake, ci fa apparire vestiti come nelle foto.
Cos’è il deepfake?
Il deepfake è una tecnica che consente di creare video fasulli, usando volti o corpi di personaggi famosi. Per riuscirci, fa uso di tecniche di apprendimento automatico, in gergo “machine learning”.
Grazie a questo sistema, si è riusciti a ridare vita “virtualmente” a personaggi come Salvador Dalì, Albert Einstein, Marilyn Monroe, fino a far parlare la Gioconda. Tuttavia, è stata usata per scopi meno ludici e nobili, all’interno delle campagne elettorali, per mettere falsità in bocca ad alcuni politici.
Qualche dettaglio tecnico…
EmbodyMe è l’anello di congiunzione tra noi e un avatar. Tecnicamente tiene traccia di più di 50mila punti diversi sui volti degli utenti, così da registrare ogni cambiamento di espressione.
L’app ha la capacità di generare immagini in altissima qualità in 0.01 secondi, per fare un raffronto è 50 volte più veloce delle fotocamere che abbiamo in genere sui nostri telefoni: «Siamo in grado di elaborare e generare video interamente in tempo reale», ha dichiarato alla stampa Issay Yoshida, il Ceo di EmbodyMe.