Ecco una storia di emigrazione al contrario. È quella di una giovane donna di poco più di quarant’anni, Milena Pepe, nata e cresciuta in Belgio, con laurea in viticoltura, enologia e marketing rispettivamente in Borgogna e in terra Vallone che a soli 25 anni approda in Irpinia e realizza la prima vendemmia.
Un progetto reso concreto grazie ad un investimento che il papà, il cavaliere Angelo Pepe, ha fatto in Belgio con i guadagni dell’attività di ristorazione all’italiana. Comincia così la storia di Milena che conduce l’azienda vitivinicola di famiglia nel cuore verde della Campania ed in una delle aree vitivinicole più importanti di tutto il Mezzogiorno.
Occhi azzurri, capelli biondi, una “r” francese ma, soprattutto, determinata, Milena Pepe racconta che non è stato semplice il primo impatto con la viticoltura italiana, ma l’esperienza acquisita con gli studi in Francia e in Belgio e la rigorosa attività di formazione l’hanno aiutata a gestire l’azienda e a superare gli ostacoli che di volta in volta si sovrapponevano.
I primi tempi infatti la mettono a dura prova, sebbene abbia il sostegno della famiglia paterna. È però l’unica ad avere competenze tecniche su come districarsi con la legislazione vitivinicola italiana, con la burocrazia, con la scelta dei fornitori e dei consulenti.
«Lavoravo giorno e notte, non uscivo mai, nemmeno per andare a prendere un caffè. Tutto questo perché la priorità era la mia cantina dato che non avevo altri dipendenti al di fuori di quelli che si occupavano della vigna. Insomma, ero il tuttofare dell’azienda, mi districavo tra la cantina e l’ufficio, occupandomi della creazione delle bottiglie, delle etichette, delle brochure in italiano, francese ed inglese, dei sito. Ho dovuto imparare tutto. Non conoscevo la realtà irpina e come si gestisce un’azienda in questo territorio. Purtroppo ero sola in quanto mio padre viveva in Belgio. Oggi la Tenuta si presenta come una struttura articolata che po’ contare su 70 ettari di vigneti, una cantina, un laboratorio di analisi, una sala di degustazione capace di ospitare fino a settanta persone, un’azienda agraria che produce anche olio, un ristorante su un dolce pendio dal quale si domina un panorama mozzafiato sull’area del Taurasi».
Oggi l’azienda irpina ha un mercato in continua espansione tra Europa, Asia, Nord America. Fiore all’occhiello è il Taurasi Docg Opera Mia e La Loggia del Cavaliere da vigneti posti tra 350 e i 500 metri d’altezza sul livello del mare, la produzione è passata dalle cinque etichette della prima vendemmia alle 14 prodotte oggi, più un olio Dop.