Da un lato ci sono due ragazzi con percorsi importanti alle spalle: lauree a pieni voti, specializzazione in università del calibro di Harvard, anni di esperienza tra Gran Bretagna e Regno Unito. Dall’altro c’è quell’imprenditore la cui storia è talmente iconica da meritare un libro a sé: “La Spia de Dios”, in onore dei due anni passati a spiare Maradona durante la sua esperienza napoletana.
Un incontro speciale nato per caso che si è trasformato in un’accelerazione da 1 milione di euro. C’è tutto questo nel round appena chiuso di investimenti per Greeat, startup nata nel bel mezzo del Covid dall’idea di Vincenzo Corrado e Giovanni Liguori, che hanno creduto (e hanno vinto la loro scommessa) che anche nel cuore della city napoletana si potesse mangiare bene e rispettando l’ambiente. Anche nel viavai degli uffici e con le luci che si spengono tassativamente alle 18, l’idea del fast casual food mediterraneo di Vincenzo e Giovanni è piaciuta molto.
Da allora, con tre sedi già attive e due città servite come Roma e Napoli, la startup si è guadagnata una solida reputazione nel settore del cibo gustoso e salutare da consumare anche quando si è di fretta. Il tutto mettendo al bando la plastica e lavorando solo sul compostabile, coinvolgendo.
Il recente round di investimenti da un milione di euro è stato composto da Venture Capital e leva finanziaria, con lo Studio Guancioli di Roma a seguire l’operazione, vede invece assoluto protagonista il presidente del Gruppo AZ Antonino Restino. Restino, che ha costruito una carriera di successo diventando una delle figure di maggior spicco nel settore dell’intelligence in Italia, considera Corrado e Liguori due giovani promettenti con cui può condividere la sua esperienza e conoscenza ma da cui “sta imparando tanto” nonostante gli oltre 40 anni da assoluto protagonista del panorama imprenditoriale italiano. L’impegno e l’amore per il proprio lavoro di tutti i membri del team sono considerati fattori chiave per il successo dell’azienda.
Nell’investire in Greeat Restino non ha fatto mistero di rivedere nei due giovani startupper un po’ di quel ragazzo che anni fa, prima di aprire la AZ Investigation, ha appreso quelle che ora si chiamerebbero soft skill aiutando il padre nel vendere uova in una bancarella nel cuore di vie dei Quartieri Spagnoli. «Sono scugnizzi come me. Noi scugnizzi quando ci mettiamo d’impegno possiamo tutto».
E quel tutto, in effetti, si traduce ora in una reale opportunità di crescita su scala nazionale dell’intero progetto. Stando ai piani della startup food tech, infatti, con questo round di investimento in 18 mesi è pronta l’apertura di altre 7 sedi che si andranno ad aggiungere alle tre già presenti.
«La filosofia di Greeat – spiegano i due fondatori – si basa su tre pilastri: Persone, Pianeta e Profitto. Tutte le scelte dell’azienda sono orientate a proteggere le persone e il pianeta per generare profitti sostenibili. Greeat ha investito in ricerca e sviluppo per migliorare i propri processi, adottando anche sistemi proprietari di CRM e una piattaforma per l’ordinazione online. L’azienda ha digitalizzato tutti i processi, implementando un approccio omni-canale alle vendite e sviluppando un software interno per il controllo e la gestione operativa dei punti vendita, con l’obiettivo di semplificare al massimo l’esperienza del cliente».
«L’arrivo di Antonino Restino – concludono – non è solo una grande opportunità dal punto di vista economico. Sin dal primo giorno in cui abbiamo perfezionato l’accordo Antonino è stato uno di noi: alle 7:30 era già nel nostro punto vendita al Centro Direzionale a controllare come andava la nuova colazione. Per noi è fonte di ispirazione e di crescita e da lui possiamo apprendere tanto».