«Ai ragazzi dico di essere meno interessati ai social e più alla vita vera, impariamo ad assaporare quello che abbiamo. Concentriamoci sull’arte, la bellezza, il cinema, la musica, il teatro». Andrew Garfield è il beniamino dei più piccoli per aver interpretato Spiderman sul grande schermo, e ne è la dimostrazione la folla che lo ha atteso all’Ischia Global Film&Music Festival, premiato dal patron Pascal Vicedomini con il “Legend Award”.
«È vero, non è semplice essere giovani oggi, ma la vita è sacra e ci sono veri valori ai quali attingere, primo fra tutti l’amore. A volte ci sentiamo il cuore spezzato, se penso ai danni che abbiamo fatto alla natura, o alla pandemia. Ho sempre presente l’esempio di mio fratello pneumologo a Londra e dei tanti sacrifici che lui come altri medici hanno fatto in questi anni dedicandosi ai malati senza risparmiarsi».
Sarà presto protagonista della mini serie “In nome del cielo”, dal 27 luglio per sette attesissime puntate su Disney+, canale Star. «Sono un investigatore di fede mormone alle prese con un caso che coinvolge la sua stessa comunità. Le indagini lo faranno precipitare in una crisi personale mentre la sua chiesa minaccia di emarginarlo se continuerà nella ricerca della verità».
«Parliamo di fondamentalismo religioso, un argomento sentito in America, l’Italia in questo senso è più evoluta, la serie può spiegarvi molto». Al centro della narrazione il caso realmente accaduto che coinvolse la Chiesa Fondamentalista di Gesù dei Santi degli Ultimi Giorni, quando nel 1984 Brenda Wright Lafferty e la sua bambina furono uccise a Salt Lake Valley.
La scrittura della serie è di Dustin Lance Black, premio Oscar per “Milk” ed è ispirata al bestseller di Jon Krakauer, autore di “Into the Wild” ricorda Garfield, due nomination all’Oscar e una agli Emmy proprio per questa serie, una carriera molto diversificata con titoli importanti come “La battaglia di Hacksaw Ridge” di Gibson, “Silence” di Scorsese, “Gli occhi di Tammy Faye”. Quest’anno è stato candidato agli Oscar per “Tick, Tick” e ha vinto il Golden Globe.
Tra i suoi prossimi progetti non discriminerebbe un altro cinecomic ma ha il desiderio di girare in Italia. «Adoro vivere qui, tra i miei registi preferiti Sorrentino, Guadagnino e Sollima».