Centoventotto chilometri di bellezza senza pari che scorre dal finestrino di un treno anni Trenta, valicando dall’Abruzzo al Molise una quota fino a 1.268 metri in un viaggio nel cuore della Majella, attraversando paesaggi mozzafiato, borghi, tratturi e siti d’interesse culturale.
È la cosiddetta Transiberiana d’Italia, meglio conosciuta come la Ferrovia dei Parchi, che da Sulmona arriva fino ad Isernia dopo aver attraversato alcune tra le più belle località sciistiche come Campo di Giove, Alfedena, Rivisondoli e Roccaraso. Un appellativo per riaccendere i riflettori su una ferrovia storica che nei weekend da settembre corre sulle rotale fino a dicembre, quando offrirà ai visitatori l’opportunità di immergersi nei mercatini di Natale. L’iniziativa è di un tour operator, partner commerciale della Fondazione Fs.
Per l’occasione vengono utilizzate due locomotive a vapore, tra cui la storica Gr.940 appositamente costruita per le ripide tratte appenniniche, che traineranno una composizione di carrozze Centoporte, Corbellini e bagagliai attrezzati per trasporto bici. La Fondazione FS italiane è il custode e gestore del grande patrimonio storico delle Ferrovie italiane: costituita il 6 marzo 2013 riunisce sotto la sua tutela un parco di rotabili storici composto da 400 mezzi, i fondi archivistici e bibliotecari, i musei di Pietrarsa e Trieste Campo Marzio e le linee ferroviarie un tempo sospese, oggi recuperate ad una nuova vocazione turistica con il progetto “Binari senza Tempo”.
Tra tutte le tratte ferroviarie appenniniche, la Sulmona-Isernia è quella che presenta la più elevata quota di valico, studiata per collegare con il treno centri abitati montuosi mantenendo una pendenza accettabile e un raggio minimo delle curve non troppo basso per non compromettere troppo la velocità con l’attraversamento di 59 gallerie, oltre ad importanti ponti e viadotti. Da qui, lo sforzo manifestato nel 126° anniversario della linea dalla Fondazione e dalla Regione Abruzzo di investire ancora su un’iniziativa che porta ricchezza ed economia al territorio.
«Continueremo a farlo perché i risultati parlano da soli. Basta vedere la folla di gente che sale. Un turismo di qualità, sostenibile, che recupera una funzione importante di una ferrovia che nei decenni passati, veniva considerata un ramo secco. Oggi, invece questa linea sta dando ottimi risultati. Viaggiare su questo treno storico è un’esperienza bellissima che consiglio a tutti. Vedere macchinisti giovani su una locomotiva a vapore è davvero emozionante», afferma Marco Marsilio, presidente della giunta regionale dell’Abruzzo.