Quando innovazione, creatività e medicina lavorano in sinergia accade che nasce una idea come lo slip che misura il ph vaginale. Motore di tutto è la interaction designe Giulia Tomasello che con il progetto Future Flora ha realizzato uno smart underwear che attraverso dei biosensori inseriti nel tessuto, aiuta le donne a misurare il ph e il microbioma vaginale, presenti nei fluidi vaginali, in modo da identificare le infezioni e curarle.
E per farlo ha messo insieme professionisti di varie discipline con lo scopo di creare tecnologie e piattaforme per cambiare la cultura sul “corpo delle donne”, attraverso il coinvolgimento di donne da diverse parti del mondo. Obiettivo: rompere i tabù sui corpi delle donne.
Questa ed altre installazioni fanno parte di “Biofilie”, la sua prima personale internazionale all’interno di art+b=love(?), il festival curato da Sineglossa e dedicato all’arte che innova la scienza, le imprese e la società e che si svolgerà fino al 20 febbraio nella Mole Vanvitelliana di Ancona (www.abfestival.it).
Altro progetto esposto è Future Flora, vincitore dello Starts Prize 2018, che incentiva la relazione simbiotica tra batteri e corpo umano, attraverso «un kit progettato per curare e prevenire le infezioni vaginali, che rompe i tabù che circondano i corpi delle donne attraverso il design», spiega Tomasello.
L’altro è Rethinking the Bra, una rivisitazione con la tecnologia della maglieria in 3D di un reggiseno che non fa uso dei ferretti, offrendo comfort anche a donne che hanno un seno prosperoso e non trovano sollievo nell’uso dei reggiseni tradizionali che sono oggi sul mercato.
«Bisogna lavorare al superamento dei confini, anche tra discipline. Cercare di avvicinare le persone, creando ponti. Solo attraverso la collaborazione, è possibile creare delle innovazioni di cui beneficeranno tutti», conclude la designer.