Nel 2016 invita i suoi follower a seguire il suo esempio: comprare una clessidra e impiegare 3 minuti al giorno per compiere una buona azione. Mr Kind (dove kind sta per gentilezza) ha fatto dell’altruismo una delle sue ragioni di vita.
Napoletano, professione notaio, è diventato celebre per la sua attività di benefattore che lo vede, per esempio, regalare biglietti per assistere a mostre o a spettacoli teatrali.
All’anagrafe, Sergio Cappelli, Mr Kind ha saputo distinguersi in questi anni anche in virtù delle scelte eccentriche della sua vita. Recentemente, molti giornali hanno parlato di lui per una sua decisione netta sulla quale sembra proprio non voler tornare.
La mia vita in Hotel
Cappelli ha tutte le caratteristiche per diventare il personaggio di un film. Un lungometraggio dove raccontare il perché della sua scelta di abbandonare la sua casa a via Chiaia a Napoli, dove custodiva la sua collezione di arte contemporanea, e trasferirsi in un albergo, il Majestic, nel quale abita da ben 7 anni.
A sentire le sue dichiarazioni emerge che la sua decisione è nata per una pura casualità, ovvero il “bisogno di rintanarsi per qualche tempo in un posto diverso”. Si è poi trovato così bene nella nuova “tana” così tanto da decidere di trasferirsi.
Uomini in albergo (che hanno fatto la storia)
Per giustificare la sua scelta alla stampa, il notaio cita tantissimi casi di uomini che, proprio vivendo in albergo, hanno fatto la storia della musica e della letteratura. Tra questi, Giuseppe Verdi che per 20 anni ha alloggiato al Grand Hotel et de Milan. Mentre James Joyce, lo scrittore irlandese autore di Ulisse, ha vissuto a Parigi in un albergo, guarda caso, di nome Majestic.
Su altre motivazioni che lo hanno spinto alla sua scelta, Cappelli evidenzia i vantaggi di essere accudito e coccolato dal personale, di non dovere pagare bollette, occuparsi di manutenzioni e riparazioni e di trovarsi al centro della città.
«C’è un personale efficientissimo, a partire dal signor Giuseppe. Poi sono in pieno centro della città. Infine, l’edificio è stato progettato dall’architetto Gino Aveta proprio nel 1957, anno della mia nascita. Era scritto nelle stelle», spiega alla stampa.